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Popolare Vicenza e Veneto Banca, cosa cambierà con la decisione di Intesa Sanpaolo sui clienti in difficoltà

Popolare, Gregori De Felice, Carlo Messina

Un plafond di 100 milioni di euro per i clienti in maggiori difficoltà di Popolare Vicenza e Veneto Banca, i due istituti di credito in corso di acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo.

I NUMERI

La cifra, messa a disposizione da Ca de’ Sass, sarà distribuita in più tranche nell’arco di 5 anni a chi aveva messo i propri risparmi nelle casse delle due ex popolari e che ha al momento un reddito annuo lordo non superiore a 30 mila euro e un patrimonio mobiliare fino a 15 mila euro. Ogni cliente può ricevere al massimo 15 mila euro e deve presentare domanda di adesione dal 1 marzo al 31 maggio 2018.

COSA DICE LA FABI

Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, giudica “positivamente” la mossa della banca guidata dall’amministratore delegato Carlo Messina. “Si tratta del primo gruppo bancario che si fa carico dell’intera situazione – evidenzia -. Ma questo plafond non basta: occorre studiare anche delle altre forme innovative, per esempio proporre azioni della banca, in modo che sia risarcito il maggior numero di persone possibile”. Secondo Sileoni, infatti, “il problema non è tanto quanto viene risarcito a ciascuno ma recuperare il rapporto con la clientela. Lì c’è gente che ha investito i risparmi di una vita, persone perbene, che sono andate non in un grande gruppo ma nella banca locale. Per questo, a mio avviso, occorre risarcire il più possibile”. Certo, aggiunge il segretario generale della Fabi, “distribuire azioni ai clienti non è semplice a livello di normativa e bisogna studiare una modalità apposita ma è una strada per raggiungere più persone”.

IL COMMENTO DI FIRST-CISL

Sottolinea invece un altro aspetto Giulio Romani, segretario generale First Cisl. “Intesa Sanpaolo – spiega – non era obbligata a far nulla, nessuno si aspettava questo gesto. E’ un segnale importante soprattutto perché accompagnato da alcune parole rilevanti di Messina che ha parlato di inaccettabilità di alcuni comportamenti passati”. Quindi – è il ragionamento di Romani – “speriamo che l’operato di Messina non si esaurisca solo con la filantropia. L’ad di Intesa Sanpaolo può fare molto nella federazione bancaria cui è iscritto e potrebbe essere determinante per un cambio di passo perché le banche vigilino su se stesse. Ricordo che presidente dell’Abi è stato Giuseppe Mussari e vicepresidente Giovanni Berneschi”. L’auspicio del segretario First Cisl è che Palazzo Altieri “non dica più che le banche sono aziende in concorrenza tra di loro e che non è il sistema che deve vigilare su se stesso”. Il plafond, conclude Romani, “è un bellissimo gesto ma mi auguro che i comportamenti siano conseguenti”.

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