Ieri è iniziato a Montecitorio l’iter per varare la nuova legge elettorale con la quale si dovrebbe votare nella primavera prossima. Strali, saette e fulmini di illuminati giuristi, intellettuali, opinionisti, contro l’allegra ammucchiata che deve portare, attraverso un pericoloso cammino, all’approdo finale la legge. C’è chi si è scagliato contro il Pd e il suo segretario per l’irriverenza dimostrata nei confronti della storia parlamentare degli anni cinquanta del secolo scorso, governante Alcide De Gasperi. Qualcuno non ha gradito il paragone tra l’azione politico-parlamentare dello statista trentino nel 1953, quando fu posta la fiducia sulla riforma elettorale che venne votata allora, tra il deciso ostruzionismo del Partito Comunista Italiano in primis e di altre forze di opposizione e la fiducia messa ieri dal governo del PD (neppure investito della materia). Espressioni molto colorite si sono lette nei confronti di guitti approdati alla politica, che non sono nemmeno degni di nominarlo (riferimento a De Gasperi).
La dichiarazione più vera sulla materia in discussione però è stata quella dell’On. Sisto(FI) che ha affermato con molta sincerità: “Questa legge elettorale è frutto di una transazione”. Poiché il termine transazione si usa per le compravendite, vien da pensare che qualcosa del genere sia avvenuto, con l’assenso anche di qualche oppositore all’amatriciana come il leghista Salvini. La Lega Nord ha partecipato da protagonista alla transazione.
Tornando al paragone di Renzi con De Gasperi, che nel 1953 pose la fiducia sulla legge di riforma di quella del 1946, bisogna ricordare che quella decisone fu necessitata dal comportamento soprattutto del PCI di Togliatti, molto contrario alla riforma, che consisteva in un premio del 15% alle liste coalizzate che avessero raggiunto il 50% + 1 dei voti. La fiducia fu posta (a malincuore da De Gasperi) solo dopo l’estenuante e fluviale dibattito parlamentare durante il quale i comunisti adottarono azioni di filibustering (ostruzionismo).
Una rapida lettura della storia d’Italia pure sarebbe utile prima di dire inesattezze.
Comunque una legge elettorale c’era, e anche neutra: il cd Consultellum che toglieva le castagne dal fuoco a tutti. Si è trovata la scusa dell’armonizzazione tra Camera e Senato per approvare un provvedimento, finalizzato a garantire la rielezione a tanti, che comunque non saranno eletti, perché la riforma attuale, se passerà, sarà molto complicata nell’attuazione. Le leggi elettorali sono molto importanti, considerato che in esse risiede il valore della democrazia, perciò vanno maneggiate con cura; sono seconde solo alla legge sulla Costituzione.