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Alitalia, ecco come Lufthansa preme su Gentiloni e commissari per rintuzzare Cerberus

La pratica Alitalia non è andata in letargo, come poteva far immaginare il provvedimento del governo del 13 ottobre che ha rinviato al 30 aprile la scelta del compratore (con contestuale incremento del prestito ponte da 600 a 900 milioni di euro).

IL PIANO 

Il Messaggero di oggi annuncia la nuova offerta di Lufthansa che sarebbe pari a 250 milioni di euro per rilevare 100 aerei e 6 mila dipendenti (la metà di quelli attualmente in forza alla compagnia). In gara, come noto, sono rimaste proprio Lufthansa e l’inaspettata Easyjet. Nessuna manifestazione di interesse è giunta sul tavolo dei commissari Luigi Gubitosi (nella foto), Enrico Laghi e Stefano Paleari da parte delle altre due major tradizionali Air France e British Airways, né dalla regina del low cost Ryanair.

LA STRATEGIA TEDESCA

Lufthansa, quasi da manuale di strategia militare, persegue il suo progetto di annessione delle ex compagnie di bandiera dei Paesi limitrofi come accaduto con Austrian Airlines, Brussels Airlines (ex Sabena), Swiss Air Lines (ex Swissair) e Air Berlin (qui l’approfondimento di Formiche.net). L’obiettivo Alitalia sarebbe coerente con questa strategia di ampliamento delle aree geografiche controllate e di “stritolamento” della storica rivale Air France-Klm.

COSA FARA’ EASYJET

Easyjet invece è stata un po’ una sorpresa. La compagnia britannica infatti fino ad oggi ha brillato nell’affermarsi come compagnia low cost di qualità (rispetto ai servizi più spartani della concorrente Ryanair). Rilevare Alitalia per Easyjet rappresenterebbe un vero  azzardo, la cui valutazione spetterà al nuovo ceo Johan Lundgren che assumerà la carica dal 1 dicembre, succedendo a Carolyn McCall. Lundgren, che in passato ha lavorato per il gruppo tedesco Tui (ricoprendo aree di responsabilità anche sull’Italia), dovrà gestire una fase molto delicata che comprende i dossier Air Berlin, Monarch eAlitalia. Dalla compagnia berlinese sta rilevando 25 aerei e mille dipendenti (la parte più consistente finirà invece in pancia a Lufthansa), sulla compagnia inglese fallita invece i giochi sulle spoglie sono ancora aperti e la vedranno rivaleggiare presumibilmente con British Airways, infine c’è Alitalia.

IL RUOLO DI CERBERUS

Sul tavolo di Fiumicino dei commissari è arrivata però anche una inusuale manifestazione da parte del fondo americano Cerberus, che dieci anni fa si presentò in cordata con la M&C di Carlo De Benedetti nelle fasi iniziali del bando lanciato dall’allora responsabile del Tesoro, Tommaso Padoa-Schioppa. Inusuale perché gli americani hanno preferito agire fuori dalla procedura dell’amministrazione straordinaria, senza quindi accedere alla dataroom.

LA PRESSIONE SUL GOVERNO

La mossa di Lufthansa sembrerebbe mettere pressione all’esecutivo per respingere il tentativo americano che fa leva sul rilevamento totale di Alitalia, senza limitarsi ad una sua metà. Difficile però che il governo Gentiloni, in scadenza, voglia assumere questa decisione anziché lasciarla nelle mani del prossimo esecutivo.

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