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Ema a Milano, la mobilitazione degli imprenditori e il ruolo del governo

Di Pietro Di Michele e Carlo Terzano

La “Milano che produce” si mobilita per Ema. Assolombarda, la Camera di Commercio Metropolitana di Milano, Monza-Brianza e Lodi, e Confcommercio hanno indetto una campagna per il sostegno della candidatura italiana nella corsa per ospitare la sede dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ora vacante a causa della Brexit.
Apertamente nessuno lo dice, perché adesso è il tempo dell’unità e non delle polemiche, ma la sensazione è che i rappresentanti degli industriali e dei commercianti si chiedano se davvero l’esecutivo nazionale stia puntando tutte le carte per l’Ema a Milano: “Non vorremmo che il governo preferisca portare a casa dalla Commissione Ue qualche margine di flessibilità sui conti pubblici, relegando a una partita non fondamentale il dossier Ema”, bisbiglia un imprenditore milanese di peso con Formiche.net.

GENTILONI, IL CONVITATO DI PIETRA

Forse non a caso due giorni fa il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi (nella foto), ha esordito dicendo: “Dobbiamo impegnarci sino in fondo, senza farci distrarre dai tanti temi in agenda. Ema è fondamentale non solo per l’indotto economico ma per il riconoscimento di internazionalità”. Parole che sembrano rivolte più all’esecutivo Gentiloni che non alla platea meneghina.
“Il successo nella competizione per ottenere l’Agenzia Europea del Farmaco – ha continuato Bonomi – sarebbe uno straordinario moltiplicatore di opportunità proprio come è stata la vittoria dell’aggiudicazione di Expo, ma con una grande differenza: in questo caso sarà permanente”.

L’INIZIATIVA LOMBARDA

L’iniziativa di industriali e commercianti consiste materialmente nel tappezzare la città di Milano con cartelli di benvenuto per l’Agenzia Europea del Farmaco. Durante l’incontro è stata infatti svelata la vetrofania di 250 metri quadri con la scritta: “Milano: a bright new home for the European Medicines Agency” (Milano, una nuova sede brillante per Ema) che rivestirà, fino al 20 novembre (giorno dell’assegnazione) il palazzo di Assolombarda. Confcommercio illuminerà di blu, il colore dell’Unione europea, Palazzo Castiglioni in Corso Venezia, mentre le sedi della Camera di Commercio (Turati e Palazzo dei Giureconsulti) saranno tappezzate con manifesti analoghi.

L’ASSENZA DELLE ISTITUZIONI

A rimarcare il fatto che l’iniziativa sia totalmente privata lo stesso Bonomi, che infatti ha dichiarato: “Sarebbe bello se la vetrofania: ‘Ema, questa sarà la tua casa’ comparisse anche sul Pirellone”, lasciando intendere che anche la Regione potrebbe fare di più. Del resto proprio il Pirellone è la sede che Milano ha candidato per ospitare gli uffici dell’Agenzia Europea del Farmaco. Ancora più chiaro Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio: “Ci piacerebbe se, come accaduto con Expo, in piazza San Babila fosse installato un orologio per segnare il countdown, cioè il tempo che manca al verdetto. In questo modo, da qui al 20 novembre si potrebbe creare tra i cittadini milanesi un tifo da stadio per la propria città. L’obiettivo del resto è importante per Milano ma lo è anche per l’Italia, come è stato Expo”.

I NUMERI

“Nel 2009 il New York Times apostrofava Milano come ‘Cinderella’, città Cenerentola. Una bella addormentata d’Europa. Dal 2015 in poi Milano ha ripreso in mano il suo futuro: oggi è considerata una delle 12 metropoli ‘alfa’ nel mondo” ha sottolineato il numero uno di Assolombarda, aggiungendo: “A Milano hanno sede 3.600 multinazionali estere e qui si concentra il 40% dei nuovi investimenti greenfield. L’assegnazione dell’Agenzia Europea del Farmaco sarebbe un ulteriore scatto in avanti”. Gli fa eco Barbieri di Confcommercio: “Secondo una stima del nostro Ufficio Studi, con l’arrivo di Ema ci sarebbe un incremento dei consumi di 60 milioni di euro”. Il Pil del capoluogo lombardo nel triennio 2014-2016 è raddoppiato rispetto a quello nazionale: 3,9% a Milano, 2,8% in Lombardia, 1,8% in Italia.

L’ACCOGLIENZA MILANESE

“La nostra città ha 3 importanti carte da giocare: il Pirellone, la posizione strategica e una capacità di accoglienza straordinaria grazie alle imprese della ricettività, del turismo e dei servizi” ha commentato il presidente di Camera di Commercio Metropolitana e Confcommercio di Milano, Carlo Sangalli. L’obiettivo del resto è ribadire i numeri “corretti” del settore alberghiero dato che in sede europea erano stati ritoccati a ribasso (e sono uno dei requisiti cardine per le candidate dato che l’Agenzia Europea del Farmaco organizza molti incontri internazionali durante l’anno). Milano conta nella propria area ben 183 strutture alberghiere da 3 a 5 stelle per 16.500 camere.

ATTENDENDO IL 20 NOVEMBRE

Chi siano le rivali più agguerrite nella corsa per ottenere l’Agenzia Europea del Farmaco e quali siano i requisiti tecnici valutati sono argomenti che Formiche.net ha già ampiamente trattato qui. Adesso l’attenzione è invece puntata per il 20 di novembre, data in cui i Ventisette si riuniranno per decidere chi erediterà l’Ema da Londra. La votazione sarà suddivisa in due fasi: nella prima ogni membro potrà esprimere tre preferenze, assegnando a ciascuna un punteggio da 1 a 3. Quindi si opererà una prima scrematura su base aritmetica. Al secondo turno i 27 dovranno esprimere un’unica città. Allora si capirà se gli sforzi che l’Italia ha fatto per portare a casa l’Agenzia Europea del Farmaco sono stati sufficienti o se bisognerà rimpiangere l’assenza istituzionale, troppo distratta dalla campagna elettorale e poco attenta ai temi più concreti.



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