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Analogie e differenze tra Pietro Grasso e Gianfranco Fini

Pietro Grasso

Tanti si stanno chiedendo se siano stati corretti Laura Boldrini e Pietro Grasso a scendere in campo mentre ancora sono impegnati in un ruolo istituzionale. Costoro hanno dimenticato che Gianfranco Fini, da presidente della Camera, rilasciava quasi quotidianamente una dichiarazione ostile e polemica nei confronti di Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio.

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Chi ha seguito l’intervista di Pierluigi Bersani a “8 e ½” si sarà chiesto: “Ma questo signore quanti voti pensa di prendere alle prossime elezioni, per criticare l’azione del Governo Renzi con tanta sicurezza?”.

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Piero Fassino ha ricevuto un mandato esplorativo da parte di Matteo Renzi perché verificasse la possibilità di costituire una larga coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni. Fassino si è messo di buona lena telefonando per primo a Massimo D’Alema, ma gli ha risposto soltanto la segreteria telefonica, che gli ha fornito il numero di Roberto Speranza.

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Chi come noi ha stima di Fassino si augura che riesca nella sua missione. In caso contrario non deve prendersela. Un broccardo del diritto romano recita: ad impossibilia nemo tenetur.

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Luigi Di Maio, baby candidato del M5S alla presidenza del Consiglio si è recato a Washington dove è stato ricevuto (gli americani sanno dare agli ospiti l’attenzione che meritano) da un anonimo vice assistente ai problemi europei. E’ stato comunque un notevole progresso. Quando cercò di contattare l’ambasciatore francese (per mettersi in comunicazione con il presidente Macron) riuscì a parlare solo con il centralino di Piazza Farnese.


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