“Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo” recita così il claim propagandistico con cui sabato 11 novembre l’organizzazione hacker Anonymous ha annunciato di aver sottratto dati riservati al governo italiano.
COSA DICE LA POLIZIA POSTALE
La Polizia Postale ha confermato che informazioni su dati sia pubblici che privati di dipendenti dell’amministrazione italiana sono state effettivamente trafugate dai server in cui erano appoggiate (tenore: ci sono numeri di telefono, ordini di servizio, frequenze riservate per le comunicazioni radio, dati su assicurazioni, patenti, curriculum, stipendi, assicurazioni, del personale).
GLI INDIRIZZI WEB
Sempre sul blog degli hacker mascherati, oltre a un’ordinanza della Questura di Roma sulle manifestazioni del 10 novembre, ci sono anche indirizzi web che rimandano a elenchi di poliziotti, con i loro riferimenti mail. È il «bottino» – scrive il Corriere della Sera – dell’intrusione sui siti dei ministeri dell’Interno e della Difesa, di Palazzo Chigi, del Parlamento Europeo e di altri enti istituzionali, che la polizia postale aveva già scoperto sempre sabato durante un monitoraggio sulla Rete, ma che ha lo stesso aspetti inquietanti, dopo i recenti blitz sui portali della Farnesina, dei carabinieri, dell’Expo e dell’Agenzia del Farmaco.
LE CONFERME
Dal ministero dell’Interno hanno confermato che la Postale «nel corso dell’attività di monitoraggio ha immediatamente rilevato un attacco informatico portato a termine da hacker che si rifanno al noto movimento “hacktivista” Anonymous», rivelando che «nella successiva rivendicazione sono stati pubblicati in rete indirizzi mail e documentazione sottratti dalle caselle email personali di un dipendente della Difesa e di un appartenente alla polizia di Stato. Le attività di indagini tecniche avviate nell’immediato non hanno al momento evidenziato ulteriori compromissioni di sistemi informatici istituzionali». Anche da via XX Settembre, sede del dicastero dell’Economia e delle Finanze, hanno rassicurato che le informazioni sono state sottratte da «mail private di singoli dipendenti con una palese violazione della privacy. Nessuna informazione a uso d’ufficio è stata in alcun modo trafugata, né tantomeno dati e argomenti classificati».
L’ANNUNCIO E LA SOSTANZA
L’annuncio del leak è stato diffuso tramite un account Twitter, @YourAnonRevolt, con un attacco al governo di Roma postato su un blog in cui viene rivendicata l’azione: “Per l’ennesima volta lo Stato italiano tradisce ed imbarazza i valori dei nostri militari che hanno giurato di difenderlo. Ma difendere chi? Difendere i propri cittadini o un governo che imbarazza le stesse forze di difesa?”.
IL COMMENTO DI GIUSTOZZI
“A una prima analisi non sembrerebbe di trovarsi di fronte a materiale di particolare rilevanza” ha commentato con Cyber Affairs Corrado Giustozzi, esperto di sicurezza cibernetica presso l’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid). Dallo Stato Maggiore della Difesa è arrivata rapidamente una replica. “Le informazioni sono, in realtà, provenienti da una sottrazione di dati e documenti personali contenuti soprattutto in mail private di singoli dipendenti dell’Amministrazione Difesa, con una palese violazione della privacy. Nessuna informazione a uso d’ufficio è stata in alcun modo trafugata, né, tanto meno, dati e argomenti classificati”.
PARLA L’ESPERTO