Veicoli elettrici, ibridi e plug-in – tra il 2020 e il 2025 – potrebbero veder salire il numero di esemplari venduti e conquistare il mercato delle auto. È quanto è emerso dalla ricerca “Electric car tipping point” effettuata dalla società americana Boston Consulting Group. I sempre più severi limiti sulle emissioni costringeranno le case a rispettare i piani anti inquinamento imposti dalle amministrazioni pubbliche dei vari Paesi proiettandole verso il futuro della mobilità a emissioni zero.
SEMPRE PIÙ ELETTRICO
Il grande cambiamento annunciato dallo studio statunitense verrà sostenuto in particolare dal calo dei prezzi delle batterie per chilowattora (che sarà tra i 70 e i 90 euro nel 2020 per scendere ancora poi entro il 2030 tra i 60 e gli 80 euro) e di conseguenza aumenterà la domanda “elettrica” dei consumatori. L’investimento su un veicolo “green” porterà alla diminuzione sulle strade dei mezzi a combustione interna: i numeri parlano, per esempio, del diesel che passerà dal 48% al 36% nel 2020, a causa dei costi sempre più alti dovuti agli investimenti necessari a non sforare i limiti di emissioni.
MERCATI PRINCIPALI
Il mercato principale per i veicoli elettrici rimarrà ancora la Cina, specie se si confermerà l’attuale contingenza con prezzi bassi per l’elettricità ed elevati per il gas. In Europa, invece, la scelta di motori tradizionali proseguirà fino al 2025, soprattutto per l’elevato costo dell’elettricità. A partire dal 2030 sul vecchio continente il 17% delle auto sarà totalmente elettrico e il 33% ibrido. Simile la situazione negli Usa.
Il car sharing, grazie alla sua facile fruizione e a una diffusione in grande crescita, particolarmente nelle aree urbane, svolgerà un ruolo fondamentale nella crescita dell’elettrico e dell’ibrido che sarà spinta anche dall’adozione progressiva – per taxi e auto condivise – dei sistemi di guida autonoma.
(Articolo pubblicato su l’Automobile, la testata diretta da Alessandro Marchetti Tricamo ed edita da ACI)