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Come va la Fiom nelle fabbriche?

Maurizio Landini, Francesca Re David

Ho commentato, nei giorni scorsi, la sconfitta della Fiom nelle elezioni della RSU alla GD di Bologna. Il sindacato dei metalmeccanici ha perso gran parte del suo elettorato a favore della Usb, una sigla fino ad allora completamente sconosciuta. Al punto di perdere la storica maggioranza (più che) assoluta all’interno della rappresentanza. Un segnale tanto netto ha creato delle preoccupazioni sull’esito del voto in altre importanti aziende bolognesi. Dopo aver mantenuto le posizioni alla Ducati Meccanica il gruppo dirigente della Fiom osservava con preoccupazione la consultazione alla Toyota (la società giapponese ha acquistato una fabbrica – la Cesab – di antiche tradizioni nella città delle Due Torri) con i suoi 500 dipendenti. La Fiom ha confermato di essere l’organizzazione sindacale più forte ottenendo sette delegati su nove (rispetto alle ultime elezioni del 2014 è aumentato anche il numero dei dipendenti grazie a nuove assunzioni). Tuttavia l’Usb – per la prima volta presente – ha conquistato due delegati, sottraendoli alla Fiom che in precedenza aveva dato ‘’cappotto’’.

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Leopolda versus Idee per l’Italia. Tanti hanno sostenuto che, alla sua VIII edizione, il tempio di Matteo Renzi “folgorante in soglio’’ sarebbe tornato ad indossare i panni della vecchia stazione ferroviaria, in disuso, del Granducato di Toscana. Non è stato del tutto così. Ma le assenze si sono notate. E’ inutile nasconderlo. A Milano, in contemporanea, è andata meglio a Milano a Mariastella Gelmini, che è riuscita a portare – per discutere di lavoro – Pietro Ichino e i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil, e Nicola Rossi, ad illustrare la proposta di riforma fiscale dell’Istituto Bruno Leoni. Purtroppo, per quanto è dato conoscere, nel programma che sta abbozzando il centrodestra, non sembra si tenga molto conto dei contributi ricevuti, nel confronto con le categorie.

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Aspettiamo ancora che da Forza Italia ci spieghino come si fa a portare le pensioni minime a mille euro per tredici mensilità ed abbassare contemporaneamente le tasse.

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Ho visto per alcuni minuti ‘’Non è l’Arena’’ di Massimo Giletti. Mi chiedo: è lecito, possibile, morale insistere nel mettere alla gogna chi percepisce un vitalizio, inseguirlo per strada, attenderlo sotto casa, dileggiarlo e quant’altro? Non forse è stalking questo? Oppure in questi casi tutto è permesso? A quando una nuova edizione dei Protocolli dei Savi di Sion a proposito di fake news?


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