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Formula E, lo sport che strizza l’occhio all’ambiente

Di Luca Lotti

Squilla il telefono. Dall’altro capo una voce entusiasta: “Ministro, ce l’abbiamo fatta!”. Era lo scorso giugno quando è stata ufficializzata la scelta della Fia (Federazione internazionale dell’automobile) di assegnare a Roma la settima tappa della Formula E, il campionato mondiale per monoposto riservato ai veicoli elettrici. Si tratta del primo ePrix a Roma, una gara che coniuga l’agonismo sportivo con l’innovazione e il rispetto dell’ambiente. Una vera novità in Italia che conferma come l’impegno e il gioco di squadra siano stati riconosciuti e apprezzati anche all’estero. Questo mi rende orgoglioso non solo come ministro per lo Sport ma soprattutto come cittadino italiano, perché il nostro Paese sta conquistando un ruolo sempre più centrale nello scenario internazionale. Dopo la rinuncia alla candidatura olimpica 2024 da parte dell’amministrazione capitolina, Roma aveva bisogno di tornare a essere protagonista, ad accogliere competizioni di prestigio e a rimettersi sullo stesso piano di altre grandi città come Parigi, Berlino, New York, Hong Kong, Montreal dove si svolgeranno altre tappe del campionato.

F130_CopertinaL’Italia ha tutte le capacità per poter affrontare queste sfide e lo sta dimostrando. Ho sempre detto, e continuo a ribadire con forza, come gli eventi sportivi si traducano in opportunità straordinarie, che un Paese può decidere di cogliere o di sprecare. Noi ci abbiamo creduto fin dall’inizio e nelle linee programmatiche del mio mandato ho voluto inserire un capitolo dedicato proprio ai grandi eventi sportivi che rappresentano un vero input per la promozione dell’attività agonistica, ma anche per la valorizzazione del nostro territorio, con ricavi economici diretti e indiretti ed effetti sociali importanti sulla collettività. Non solo. In questi mesi abbiamo messo in pratica un lavoro teso a garantire pari dignità a tutte le discipline per scongiurare erronee distinzioni tra sport di serie A e di serie B. Così come sono state adottate misure rivolte all’intero mondo sportivo, per non lasciare indietro nessuno, perché lo sport è di tutti. Dal piano Sport e periferie, alla riforma sugli impianti sportivi. Provvedimenti e fondi a sostegno di strutture di Comuni grandi e di Comuni più piccoli, da nord a sud, coinvolgendo tutte le attività. E anche per questo che saranno tanti e diversi gli appuntamenti che ci vedono come Paese ospitante nelle prossime competizioni. Già dal prossimo novembre a Roma sono in programma i Mondiali di scherma paralimpica. Per proseguire poi con i Mondiali di pallavolo maschile il prossimo anno, il campionato europeo di calcio Under 21, i Mondiali di sci a Cortina e la Ryder Cup che, sono certo, diventeranno un palcoscenico straordinario. Mi piacerebbe che intorno ai grandi eventi crescesse una cultura dello sport per avvicinare, appassionare e sviluppare una nuova dimensione sociale sportiva che guardi al futuro e alle nuove generazioni.

La Formula E coniuga perfettamente lo sport con la sfida della sostenibilità, l’innovazione e il rispetto dell’ambiente. Le vetture elettriche in pista ad aprile prossimo correranno lungo le strade dell’Eur che, in questa speciale occasione, diventerà il nuovo centro sportivo della capitale. Sarà un’occasione per i tanti tifosi di ritrovarsi in uno dei quartieri romani più affascinanti, ma è anche una sfida che chiama tutti gli sportivi, a cominciare dai giovani, ad atteggiamenti responsabili verso l’ambiente. Anche in questo caso lo sport diventa il veicolo di messaggi più alti e importanti, che si diffondono attraverso il divertimento e la passione, ma che hanno alla base un tema tanto serio quanto attuale: il rispetto del luogo circostante e il contrasto all’inquinamento e allo smog. Investire di più sulla green economy, su nuovi piani di ecoturismo, e sulle attività motorie all’aria aperta vuol dire garantire ai nostri ragazzi un futuro migliore, formarli a un corretto stile di vita e a un’attenzione maggiore per la salute.



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