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Perché sono finito tra i Nuovi Mostri a Striscia la Notizia con Maurizio Costanzo

Barbagallo

Il video di un mio diverbio televisivo con Maurizio Costanzo (a Di Martedì) è finito su “Striscia la notizia” al quarto posto su sette nella rubrica “I nuovi mostri”. È quello che capita a quanti non prestano attenzione a chi si frequenta. Ovviamente la considerazione vale anche per Costanzo nei miei confronti.

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Una volta Umberto Eco promise che se Silvio Berlusconi avesse vinto le elezioni, lui se ne sarebbe andato dall’Italia. Poi cambiò idea e rimase con noi ad illuminarci di sapere. Non intendo osare di mettermi a confronto con Eco, ma a me – quando vedo o sento parlare qualche esponente grillino – capita di provare il suo stesso impulso (di espatriare) al solo pensiero che il M5S possa prendere il potere. Poi mi rendo conto che non esiste un solo paese al mondo in cui potermi rifugiare, perché la vergogna mi seguirebbe ovunque. Voglio allora prendere contatto con Marco Cappato, che peraltro conosco da tempo, per chiedergli se, nella sciagurata eventualità, fosse disposto ad indicarmi qualche clinica svizzera e magari ad accompagnarmi colà.

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Sarà perché è un filosofo (come scrivono nel sottopancia in tv) ma a Massimo Cacciari (che è ospite fisso dei talk show televisivi) è consentito di prendere tutti i suoi interlocutori a torte in faccia. A lui, poi, nessuno ha mai chiesto a quanto ammonta il suo vitalizio?

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Ostia. Non vorrei trovarmi, al momento del voto nel ballottaggio, al posto di un elettore della sinistra chiamato a scegliere tra la candidata del centro destra e quello del M5S. Se dovesse decidere di strarsene a casa avrebbe tutta la mia comprensione. Ma non è comunque una decisione facile. Dipende dai punti di vista: dopo il peggio, c’è sempre il peggio del peggio.

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Scontro sulla vigilanza tra Bankitalia e Consob. Poi tutti si sono accorti che Carmelo Barbagallo non era il segretario della Uil ma un caso di omonimia. E tutto è tornato a posto.

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Per come sono messe le cose, sarebbe più utile che il Carmelo Barbagallo della Uil venisse audito dalla Commissione Casini, mentre quello di Bankitalia si recasse all’incontro col governo sulle pensioni.


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