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Pensioni, come si svolgerà la terza fase

Pensioni

L’editoriale di “Fabbrica società”, il giornale della Uilm che sarà on line da giovedì prossimo 30 novembre

Il tema dell’innalzamento dell’età pensionabile ha preso la scena delle cronache economiche e anche i metalmeccanici della Uil sono stati della partita.

GLI ESENTATI DALL’INNAZALZAMENTO DELL’ETA’ PENSAIONABILE

Dal 2019 l’età di pensionamento salirà a 67 anni per tutti tranne che per quindici categorie di lavori gravosi che saranno esentate dall’aumento di cinque mesi sia per accedere alla pensione di vecchiaia che per quella anticipata. Oltre alle undici categorie già individuate ai fini dell’Ape sociale, l’emendamento che il governo ha presentato al disegno di legge di Bilancio prevede altre quattro categorie aggiuntive con particolari indici di infortunistica e di stress da lavoro correlato. In questa quaterna risultano gli operai siderurgici di prima e seconda fusione e i lavoratori del vetro non ricompresi tra i lavori usuranti di cui al decreto legislativo numero 67 del 2011. Oltre a loro anche gli operai e braccianti agricoli, i marittimi, e gli addetti alla pesca. L’esenzione è condizionata allo svolgimento di attività gravose da almeno sette anni nei dieci precedenti il pensionamento, nonché, al fine degli effetti per il requisito anagrafico, al possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.

LE ASSISI DI UILM E UIL A ROMA

Su questo tema la Uilm, guidata da Rocco Palombella, ha convocato il Consiglio nazionale a Roma (presso villa Palestro, ndr), per il pomeriggio del 29 novembre, mentre la Uil confederale riunirà il giorno seguente, sempre nella Capitale, un’Assemblea di oltre 2500 quadri e Rsu (nel Palazzo dei Congressi, ndr).

LA TERZA FASE SECONDO CARMELO BARBAGALLO

“L’emendamento del governo – ha precisato una nota della Confederazione che ha Carmelo Barbagallo come Segretario generale (nella foto con il segretario organizzativo Pier Paolo Bombardieri) – ha recepito molte delle proposte della Uil”. L’organizzazione sindacale in questione ha ritenuto che “in considerazione delle poche risorse messe a disposizione nella legge di bilancio di aver ottenuto il massimo possibile, ma ha anche deciso di dare continuità alla battaglia per modificare profondamente la legge Fornero”. Carmelo Barbagallo ne è convinto: “Esistono tuttora – ha ribadito – molti margini di miglioramento e per questo motivo, la Uil seguirà l’iter parlamentare del Ddl di Bilancio (attualmente in discussione al Senato, ndr): sono già stati chiesti incontri con tutti i gruppi parlamentari con i quali occorre interloquire per avanzare e far accogliere ulteriori proposte della nostra organizzazione”. Il segretario generale della Uil ha ripetuto più volte chela terza fase della riforma previdenziale è in atto, ma, perché abbia una forte efficacia sarà necessario rilanciare l’unita d’azione con Cgil e Cisl. Sarà questo uno dei richiami ricorrenti dell’assemblea Uil di giovedì prossimo.

COSA ACCADRA’ NEL 2027

E’ bene sapere che lo sconto di cinque mesi sull’età pensionabile previsto per le 15 categorie individuate dal governo si applicherà non solo nel 2019, quando 14.600 persone potranno lasciare il lavoro a 66 anni e sette mesi, evitando lo scatto a 67 anni che riguarderà tutti gli altri. Ma resterà valido anche per gli anni a seguire, quando l’asticella continuerà a salire, anche se con uno scatto più morbido nel 2021 per effetto del nuovo metodo calcolo della speranza di vita. Tra dieci anni, secondo le previsioni del governo, coloro che fanno lavori gravosi potranno uscire a 67 anni e tre mesi, contro i 67 anni e otto mesi di tutti gli altri. Da qui al 2027, a beneficiare dello sconto saranno almeno 167 mila persone.

L’URGENZA DEI GIOVANI

Nella terza fase della riforma previdenziale che si intravede all’orizzonte sarà sempre più importante preoccuparsi di chi in questa crisi ha sofferto di più e deve ricevere in prospettiva la giusta compensazione. Tra questi sfortunati, che meritano un minimo di pensione, ci sono i giovani, che ancora non lavorano o che avranno una vita professionale costellata da tanti buchi previdenziali. Anche questa urgenza è da tempo nell’agenda delle cose da fare del sindacato riformista e deve essere risolta in modo unitario e condiviso.


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