Il Digital Forensic Research Lab (@DFRLab) dell’Atlantic Council ha recentemente pubblicato uno studio sulle nuove regole cui i militari russi dovranno attenersi per proteggere le proprie informazioni e non disperdere involontariamente dati o notizie di qualsiasi interesse per “il nemico” su social network e altri media.
Il DFRLab, in particolare, ha riportato una vera e propria campagna di formazione indirizzata a tutti i militari che sarebbe stata lanciata nell’ultimo mese dal Cremlino e che ricorderebbe nitidamente lo stile delle iniziative educative organizzate da Mosca nella seconda guerra mondiale e nella guerra fredda.
Il sito Medium.com riporta che il 14 novembre scorso sul social network VKontakte, versione russa ed alternativa di Facebook, sarebbe apparso un post ritraente dei soldati russi tratteggiati a matita nello stile comunicativo tipico della seconda guerra mondiale. Contemporaneamente, su vari forum russi e ucraini sarebbero apparsi numerosi altri poster indirizzati ai militari e usati a scopo addestrativo.
Sebbene non vi sia una data esatta e una fonte ufficiale per la campagna in questione, si sa che la maggior parte dei poster è apparsa su internet tra il 12 e il 14 novembre. I manifesti sono stati realizzati quasi sicuramente ad esclusivo uso interno, poiché i “nemici” sarebbero raffigurati come soldati NATO.
Ecco il dettaglio in lingua inglese e traduzione in italiano delle regole che i militari russi dovranno seguire anche con riferimento a social network e ad altri mezzi di comunicazione:
1. “Don’t say too much — protect the state secrets carefully!” (Non parlare troppo – proteggi con attenzione i segreti di stato!)
2. “Selfies, photos, internet — the enemy awaits you!” (Selfie, foto, internet – Il nemico è in agguato!)
3. “In order not to let down the country and to save the secrets — don’t lose the documents from your sight!” (Per non lasciare il paese in difficoltà e preservare i segreti – non perdere di vista i documenti!)
4. “Do not trust mobile devices, the enemy can hear everything — don’t chatter online!” (Non fidarti degli smartphone, il nemico ascolta qualsiasi cosa – non chattare online!)
5. “Work computer is only for work tasks!” (I computer di lavoro sono solo per cose di lavoro!)
6. “You need to keep an eye on the documents when transferring them, in order not to lose them!” (Tieni d’occhio i documenti quando li passi ad altre persone!)
7. “Be responsible in the ranks, during service and in battle!” (Sii responsabile, in servizio e in battaglia!)
8. “When you are giving documents to someone — know, sign, and check!” (Quando passi dei documenti – osserva, annota e controlla!)
9. “Don’t transfer information, protect your geolocation!” (Non trasferire informazioni, proteggi la tua geolocalizzazione!)
10. “Be alert and don’t be wiretapped, soldier!” (Sii vigile e non farti intercettare, soldato!)
11. “All additional electronic devices must be left at checkpoints!” (Tutti i dispositivi elettronici personali vanno lasciati ai checkpoint di sicurezza!)
12. “Don’t leave documents on the table, lock them in a safe!” (Non lasciare i documenti sul tavolo – mettili al sicuro!)
13. “If you disable antivirus software — you are giving away secrets to the enemy!” (Se disattivi l’antivirus, cedi segreti al nemico!)
14. ”Inform your commander about provocations in any situation!” (Informa il tuo comandante di ogni provocazione ricevuta!)
Per ogni regola è stato utilizzato un manifesto stile “seconda guerra mondiale” o “guerra fredda”. In tutti si evoca la discrezione e la riservatezza quali concetti essenziali per una condotta ossequiosa e disciplinata. Come riportato dal Digital Forensic Research Lab dell’Atlantic Council, poi, a prevalere è il senso di diffidenza verso un nemico invisibile ma sempre in agguato, nei confronti del quale i militari sono tenuti a mantenere alta la guardia in qualsiasi momento, anche nella vita privata.
Il dato maggiormente ricorrente è quello del sospetto verso social network, smartphone, internet e qualsiasi altro strumento tecnologico che possa essere utilizzato dal nemico per carpire informazioni di ogni genere. Il divieto dei selfie, nella seconda regola riportata, esprime perfettamente uno dei concetti chiave che hanno ispirato l’iniziativa.
Una campagna di questo tipo non solo rende perfettamente l’idea dello stato di allerta costante che riguarda, individualmente, ogni soldato ma è anche fortemente indicativa di un livello di tensione proprio di scenari conflittuali. Il richiamo allo stile comunicativo della seconda guerra mondiale e delle guerra fredda ne esprime pienamente il concetto.