Oggi ricorre il primo centenario della Rivoluzione d’ottobre (l’Impero dello Zar non aveva ancora adottata la riforma gregoriana del calendario). Prima della dissoluzione del blocco dei Paesi del socialismo reale questa giornata veniva celebrata con grandi festeggiamenti a Mosca sulla Piazza Rossa.
Grande sfoggio della potenza militare (come vediamo fare oggi, in sedicesimo, nella capitale della Corea del Nord, Pyongyang), delegazioni da tutte le parti del mondo (ai rappresentati del Pci toccava un posto di riguardo), mentre il vertice del Partito, schierato in ordine di gerarchia (da cui si poteva desumere anche l’effettivo assetto di potere) osservava con orgoglio lo svolgersi della manifestazione.
Che cosa resta oggi delle dieci giornate che sconvolsero il mondo? Di quell’evento si parla e si scrive perché, nonostante tutto, si tratta di un passaggio della storia che ha segnato gran parte del secolo breve e il destino di centinaia di milioni di esseri umani.