Diecimila cyber soldati vietnamiti dispiegati per scovare e mettere a tacere ogni opinione critica espressa su Internet, comprese quelle diffuse da Paesi vicini e ingombranti come la Cina. È una breve descrizione della cosiddetta Forza 47, appellativo scelto per denominare un’unità militare di guerra cibernetica dedita, tra le altre cose, al controllo dell’opinione pubblica in un Paese strategico per gli equilibri della regione asiatica.
LE TENSIONI CON LA CINA
Lo spionaggio informatico di Hanoi è oggi, infatti, non solo un modo per censurare e mantenere intatto lo status quo, ma anche per difendere la nazione dalle ingerenze esterne; in particolare, Pechino, situato a nord, è il più importante tra gli Stati confinanti e, con esso, esistono tensioni riguardanti il Mar Cinese Meridionale, in particolare quelle relative alla sovranità di alcune isole. A chiarire i timori vietnamiti – riporta la Reuters – è stato il generale dell’Esercito del popolo Nguyen Trong Nghia in un discorso tenuto il giorno di Natale ad Ho Chi Minh City (già Saigon, ndr) di fronte ad un uditorio di alti funzionari del Partito comunista al potere, che hanno assistito ad un convegno che aveva come tema le “attività di propaganda”.
L’UTILIZZO DI INTERNET
Quanto detto durante la conferenza è stato reso pubblico dai media ufficiali ieri martedì 26 dicembre e ripreso dal quotidiano Tuoi Tre.
A preoccupare le autorità comuniste di Hanoi, ha spiegato il generale, è soprattutto l’alta diffusione di Internet e dei social media nel Paese, una delle più alte al mondo. Circa il 63 % dei 96 milioni di vietnamiti ha accesso alla Rete, ha sottolineato, in virtù del fatto che – ricorda EMarketer, il Vietnam ha una popolazione estremamente giovane: il 60% di essa è sotto il 35 anni.
Pertanto, ha commentato Nguyen Trong Nghia, “il nemico può trarre vantaggio dalla diffusione di internet per creare caos”, diffondendo “visioni errate”; ed è qui che entra in gioco la Forza 47, destinata a lavorare a stretto contatto con la polizia e con i servizi segreti di controspionaggio.
LE MOSSE DI HANOI
Questa non è la prima mossa di Hanoi tesa a governare meglio ciò che accade in Rete. Da tempo il governo chiede un maggiore controllo di quel che viene pubblicato sui social media. Ciò tuttavia, non risulta sempre facile, dal momento che larga parte dei servizi – Facebook, YouTube e altri – ha sede fuori dal Paese. Per questa ragione l’Assemblea Nazionale ha prodotto la bozza di una nuova (e contestata) legge sulla cyber security che, qualora fosse approvata, richiederebbe – come già accade in Cina – che i giganti tecnologici conservino i propri dati in server collocati in Vietnam.