Skip to main content

Perché sostengo il Gran premio d’Italia della Formula E

Di Angelo Sticchi Damiani

Con il Gran premio d’Italia di Formula E si raggiungono due ambiziosi obiettivi perseguiti con forza: far toccare con mano agli italiani il futuro prossimo della nostra mobilità e portare Roma nel novero delle grandi metropoli che hanno accolto la massima competizione elettrica – tra cui Pechino, Parigi, Berlino, Londra, Città del Messico, Buenos Aires, Montreal, New York.

La sfida assunta dalla Fia (Federazione internazionale dell’automobile) e dall’Aci (Automobile club d’Italia) è quella di accelerare i processi indispensabili all’affermazione della trazione elettrica, che è ad oggi la soluzione più compatibile con le diverse necessità delle società contemporanee e in grado di contribuire alla salvaguardia ambientale e delle nostre città, mantenendo inalterata la capacità di mobilità.

Un’accelerazione necessaria, a stimolo dei costruttori che stanno realizzando i nuovi modelli elettrici e a stimolo degli automobilisti che devono comprenderne i grandi vantaggi. Già nel 2012, proprio a Roma, Fia e Aci presentarono la nuova competizione elettrica allora nascente, comprendendo prima di molti che questa energia è l’alternativa concreta agli amatissimi cilindri. Chiaramente non sappiamo quando la trazione elettrica si imporrà, né con quale esatta tecnologia, ma siamo sicuri del suo futuro. Un dato è certo: nel 2017 saranno già oltre un milione i veicoli a trazione elettrica acquistati nel mondo, con India e Cina in testa, poiché puntano direttamente sull’elettrico per la loro grande motorizzazione di massa. Aci, pertanto, ha da subito sostenuto l’ePrix di Roma e finalmente, a cinque anni dal quel primo annuncio, la determinazione di Jean Todt, presidente della Fia, ha potuto incontrare l’essenziale e proficuo sostegno del ministro per lo Sport Luca Lotti. Con il ministro, e la concorde decisione della sindaca Virginia Raggi, si è infine reso possibile mettere a calendario la tappa romana.

Ma perché tanta attenzione e tanto sforzo per la Formula E? Come mai riteniamo importante, quasi epocale, questo evento? Propongo quattro numeri esemplificativi del 2017 che si sta chiudendo: 96 milioni di veicoli venduti nel mondo; 5% di contributo al Pil italiano per il comparto industriale dell’auto; 1,1 milioni di veicoli prodotti in Italia; 40 miliardi di dollari l’export italiano nel settore.

L’Italia è una delle culle del motorismo mondiale, della sua tecnologia e dei suoi tanti componenti, come del suo design. Da oltre un secolo, poi, le competizioni sono la punta più avanzata dell’innovazione e dello sviluppo dei veicoli, che si trasformano quotidianamente in vantaggi per gli automobilisti con maggiore sicurezza attiva e passiva, minori consumi, maggiore comfort, supporti alla guida.

Oggi la leadership italiana nell’auto cresce proprio nella fascia medio-alta del mercato, quella più evoluta, attraverso Ferrari, Maserati, Lamborghini, Alfa Romeo, Fiat e attraverso la componentistica di qualità come ad esempio Brembo, Pirelli, Magneti Marelli e tantissime altre formidabili aziende. Ma cresce anche grazie al costante rapporto con il motorsport, le sue sfide, i suoi cambiamenti. Per questo Aci, punto privilegiato di osservazione e di incontro tra automobilisti, imprese e Paese, ritiene così rilevante, fondamentale, che la Formula E effettui in Italia una delle sue date più prestigiose e tecnicamente impegnative, esattamente per lo stesso motivo per cui è indispensabile che il Gran premio di Monza di Formula 1 prosegua la sua storia memorabile di circuito, tempio mondiale della velocità. Per noi di Aci competizione fa rima con emozione e passione e, con la stessa certezza, si declina in sostegno all’industria italiana, ai nostri ingegneri, alla nostra capacità produttiva, ai nostri straordinari meccanici.

L’Italia deve proseguire la sua leadership anche nelle competizioni motoristiche, da sempre simbolo dell’eccellenza produttiva di una nazione, perché senza Monza, Targa Florio, Mille Miglia, Rally di Sardegna, campionati su pista, non avremmo avuto le Lancia, le Alfa Romeo, le Maserati, le Ferrari che oggi il mondo ci invidia e che domani continuerà ad ammirare. Sostenere l’ePrix in Italia e difendere Monza significa quindi sostenere e difendere il ruolo e l’economia dell’Italia nel comparto manifatturiero più rilevante, un impegno assoluto per Aci. Lavoriamo affinché gli italiani si appassionino all’ePrix di Roma e lo considerino il grande evento di motorsport per il 2018, al pari del Gran premio di Monza di Formula 1, e affinché in tanti vengano ad ascoltare il silenzioso sfrecciare nel circuito cittadino, che sarà un omaggio alle straordinarie architetture del quartiere Eur.



×

Iscriviti alla newsletter