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Delrio e la Guardia costiera spiegano il calo degli arrivi dei migranti in Italia

Sono quasi 114mila i migranti salvati quest’anno fino al 18 dicembre nelle operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia costiera italiana, il 36 per cento in meno dell’anno scorso e il 24 per cento in meno del 2015. Il record spetta alle Ong con il 41 per cento dei salvati, seguono i mezzi della Guardia costiera (25 per cento), le navi mercantili (10 per cento), le navi della missione europea Eunavfor Med (9) e quindi Frontex, Marina militare, Guardia di Finanza, Carabinieri e navi militari estere. Il crollo degli arrivi, come certifica anche il ministero dell’Interno, c’è stato dal 1° luglio con il codice di condotta per le Ong: da allora sono calati del 71 per cento. Diminuiscono anche i minori non accompagnati, un’emergenza nell’emergenza: sono stati 15.600 fino al 14 dicembre rispetto ai quasi 26mila dell’anno scorso.

I risultati ottenuti sono stati sottolineati dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, a Pozzallo (Ragusa) dove ha tracciato un bilancio insieme con il comandante della Guardia costiera, ammiraglio Vincenzo Melone. Delrio ha consegnato gli attestati a quattro nuovi “soccorritori marittimi” (rescue swimmer), una figura professionale istituita in agosto e specializzata nel recupero naufraghi nelle condizioni più critiche. A rotazione i soccorritori saranno imbarcati nelle unità dislocate a Lampedusa. Dal punto di vista politico, Delrio ha rimarcato due concetti ormai condivisi: una “piena operatività” dei Paesi del Mediterraneo nel soccorrere e “di tutta l’Europa ad accogliere”, visto che le ricollocazioni languono. Nello stesso tempo, il ministro ha dato atto che il netto e positivo calo di arrivi in Italia è “frutto di accordi con le autorità libiche”, passaggio non banale visto che rappresenta la condivisione della linea-Minniti dopo che nei mesi scorsi c’era stata una dura polemica con il ministro dell’Interno legata al ruolo delle Ong nelle operazioni di soccorso.

Anche per il titolare delle Infrastrutture i problemi connessi all’immigrazione “si affrontano con lo sviluppo dei Paesi africani e con le quote di ingresso preordinate”; nel frattempo bisogna aiutare “la Guardia costiera libica a combattere gli scafisti”. Parlando a Pozzallo, inoltre, Delrio ha ricordato che il centro del Ragusano, accogliendo finora 50mila migranti, ha dimostrato una disponibilità degna del “sindaco santo” di Firenze, Giorgio La Pira, nativo di Pozzallo e riferimento politico-culturale chiaro per un cattolico democratico come Delrio.

La fine dell’anno è il tempo dei bilanci e l’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) ha quantificato in 3.115 le vittime di naufragi quest’anno mentre l’anno scorso furono 4.962. In tutto, sono entrati in Europa via mare oltre 168mila migranti, di cui il 70 per cento in Italia. L’anno scorso furono oltre il doppio: più di 358mila. Il problema in Italia resta l’accoglienza: finché la gran parte dei Comuni non accetterà di ospitare un numero proporzionato di immigrati non si potranno chiudere i centri di accoglienza. Minniti lo ha ricordato in un convegno citando il recente accordo con 265 comuni campani e la necessità dell’accoglienza diffusa come mezzo per una più facile integrazione e minori rischi per la sicurezza.

 

 

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