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Chi ha sottoscritto il manifesto per l’economia circolare promosso da Enel e Intesa Sanpaolo

economia

È stato presentato in questi giorni, nella sede di Confindustria a Roma, il Manifesto per l’economia circolare promosso da Intesa Sanpaolo ed Enel e sottoscritto da Novamont, Costa Crociere, Gruppo Salvatore Ferragamo, Bulgari, Fater e Eataly. Il manifesto si propone di integrare innovazione e sostenibilità nel business come scelta strategica di competitività. L’Economia circolare punta, infatti, a un nuovo approccio economico, alla trasformazione dei processi e al re-design dei prodotti, “favorendo il superamento delle tradizionali divisioni tra diversi settori industriali. L’innovazione e la sostenibilità diventano così parte integrante di impresa e scelta strategica di competitività, anche nell’ottica della lotta ai cambiamenti climatici”.

L’economia circolare – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti presentando il documento “Verso un modello di economia circolare per l’Italia” – è una risposta culturale e sociale ai problemi che la modernità ci pone davanti: dagli enormi squilibri economici che viviamo, al rapido esaurimento delle risorse naturali, alla produzione dei rifiuti e alla difficoltà nel loro smaltimento, ai costi ambientali che determinano ancora oggi modelli di economia lineare in termini di inquinamento. Il nostro Paese sa di poter contare sulla forza delle imprese italiane e sulla loro capacità di comprendere che pratiche come la rigenerazione, l’ecodesign e la lotta agli sprechi sono elementi di competitività sul mercato”.

“In un momento storico nel quale il paradigma economico si sposta sempre di più su concetti come sostenibilità e riciclo – ha sottolineato Simona Bonafé, europarlamentare e relatrice del pacchetto legislativo sull’economia circolare – il varo di questo documento diventa fondamentale e strategico per indirizzare il nostro sistema industriale verso le sfide di questo nuovo modello di crescita”.

Il continuo miglioramento in termini di innovazione, competitività e prestazioni ambientali è la sfida che le aziende si trovano quotidianamente ad affrontare. Si tratta di obiettivi che possono essere perseguiti grazie all’economia circolare, le cui potenzialità sono state fortemente accresciute dallo sviluppo tecnologico degli ultimi anni.
“L’economia circolare – ha dichiarato Patrizia Grieco, presidente di Enel – è un driver strategico in rado di favorire l’affermazione di nuovi modelli di business, più efficienti e sostenibili: un processo che coinvolge numerosi attori, in modo trasversale, lungo l’intera catena del valore. Le grandi imprese possono svolgere un ruolo fondamentale, rafforzando la competitività del sistema italiano anche nel contesto internazionale”.

L’Unione Europea ha dato un’accelerazione in questa direzione con l’emanazione del Pacchetto sull’economia circolare, dove vengono tracciate le linee per il passaggio da una economia lineare a quella circolare, indicata come priorità strategica per rilanciare la competitività europea. A livello italiano, la Strategia Nazionale sull’economia circolare rappresenta un primo fondamentale passo nell’indicare la direzione da intraprendere.

Gli attori economici, imprese e consumatori, sono fondamentali per guidare questo processo. Le modalità con cui questa trasformazione è attuabile riguardano: utilizzare energia rinnovabile; valorizzare le risorse mediante il riuso, il riciclo e il mercato della materie seconde; progettare prodotti basati sull’ecodesign e nel rispetto di elevati standard di qualità. L’implementazione di queste opzioni richiede un forte impegno da parte delle aziende e il coinvolgimento delle istituzioni, dei centri di ricerca, dei consumatori, ecc.
“Il modello circolare rappresenta un elemento positivo di rottura – ha detto Mauro Micillo, di Intesa Sanpaolo – capace di creare nuovo valore e crescita. Vediamo nella circular economy una sfida innovativa e strategica che porterà importanti benefici a livello globale”.
A questo scopo è stata costituita l’Alleanza per l’Economia Circolare che rappresenta l’avvio di un percorso di collaborazione tra imprese, per un sempre maggiore coinvolgimento di tutti i principali settori. L’obiettivo è di accelerare la transizione verso un modello circolare per incrementare la competitività del settore industriale italiano e rafforzarne il posizionamento nel contesto internazionale.


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