Alla fine Steve Bannon si è arreso. Il fuoco incrociato con cui è stato preso di mira negli ultimi tumultuosi giorni l’ha fiaccato e colpito definitivamente. La notizia che l’ex stratega di Donald Trump non avrebbe voluto dare sembrerebbe ormai confermata dalla frequenza con cui viene rilanciata dalla stragrande maggioranza dei media statunitensi: su invito del consiglio di amministrazione e della proprietà di Breitbart News è stato chiesto a Bannon un passo indietro poiché la linea di rottura nei confronti dell’amministrazione Trump e il clamore suscitato con le rivelazioni del libro “Fire and Fury: Inside the Trump White House” avrebbero creato una frattura insanabile tra il pubblico di riferimento del sito di estrema destra e l’ex chief strategist della Casa Bianca.
Proprio recentemente Formiche.net aveva anticipato il possibile allontanamento di Bannon dal progetto editoriale cui teneva tantissimo, raccontando le pressioni esercitate dalla Casa Bianca nei confronti della proprietà del sito. La tenacia e la risolutezza con cui il presidente aveva manifestato ai suoi più stretti collaboratori la volontà di fare terra bruciata intorno all’ex amico fraterno non sarebbero state attenuate dalle scuse che solo poche ore fa Bannon gli aveva pubblicamente rivolto.
L’uscita da Breitbart News segnerebbe un ulteriore passo verso il declino della parabola politica dello stratega, che solo a fine dicembre veniva considerato come uno dei possibili candidati alle presidenziali del 2020. Una volta abbandonato il ruolo di consigliere, Bannon si era dedicato con tutte le proprie forze a coccolare l’ampia platea di lettori del sito, utilizzandolo come megafono per parlare a quella porzione di elettorato con cui era stato in piena sintonia nei giorni della campagna di Donald Trump, quando una fortissima amicizia lo legava al futuro presidente.
Amicizia definitivamente tramontata sotto i colpi dei rumors riportati nel libro di Michael Wolff che tanto scompiglio ha creato intorno all’amministrazione. Le accuse di tradimento verso Donald Trump Jr e gli altri familiari del presidente hanno inesorabilmente segnato l’inizio di una vera e propria lotta senza quartiere che lo ha visto fiaccato e sconfitto in un tempo sorprendentemente breve. La manifestazione di forza voluta in prima persona e a tutti i costi dal presidente è rivolta anche a dare un preciso avvertimento verso quanti hanno provato o proveranno a mettersi contro Trump e i suoi uomini.