Anche oggi, ci sono stati momenti di tensione in Spagna. Dopo settimane d’incertezze e negoziazioni, i deputati del Parlamento catalano hanno finalmente scelto il nuovo presidente. Si chiama Roger Torrent, ha 38 anni, e come l’ex presidente Carles Puigdemont, anche lui sogna l’indipendenza della Catalogna.
UNA VITA (POLITICA) ALL’ERC
Nato a Girona nel 1979 e sindaco di Sarrià de Ter, Torrent è stato deputato nella X, XI e XII legislatura del Parlamento catalano. È un uomo strettamente legato al partito Sinistra Repubblicana di Catalogna (ERC), una delle formazioni politiche che ha sostenuto più ferocemente il referendum per la secessione della Catalogna. Laureato in Scienze politiche all’Università Autonoma di Barcellona, ha un master in Studi territoriali ed urbanistici all’Università Politecnica di Catalogna e all’Università Pompeu Fabra. Conosce bene l’amministrazione pubblica e ha cominciato la militanza politica nei movimenti studenteschi di ERC nel 1998. È stato portavoce aggiunto del gruppo Junts pel Sí, principale promotore del referendum per l’indipendenza catalana.
TENSIONI IN PARLAMENTO
La sessione parlamentare in cui è stato nominato Torrent è stata più tranquilla di quanto ci si aspettava. Il numero di voti è stato raggiunto solo in un secondo turno, non a maggioranza semplice ma a maggioranza assoluta, come prevede la legge. Il partito ERC ha chiarito che il loro vero candidato alla presidenza della Generalitat è Carles Puigdemont, che peròsi trova in Belgio perché pende su di lui un mandato di arresto in Spagna.
L’unico momento di tensione della sessione, da quanto si legge sul sito El Confidencial, è stato quando Inés Arrimadas, leader del partito unionista di centro Ciudadanos, e Santi Rodríguez (PPC), hanno chiesto l’annullamento del voto di tre deputati arrestati e che hanno votato attraverso la delega ad altri parlamentari. Senza questi voti, sicuramente le forze indipendentiste avrebbero perso la maggioranza parlamentare. Il giudice del Tribunale Supremo, Pablo Llarena, non ha accolto la richiesta. Torrent è stato investito della carica con 65 voti. Ci sono stati nove voti in bianco, per cui si presume che qualche deputato socialista si sia rifiutato di sostenere la candidatura di Ciudadanos.
IL PRANZO DI RENZI CON RIVERA
Ieri a Roma, il leader nazionale di Ciudadanos, Albert Rivera, si è incontrato con il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi. In un tweet Rivera ha scritto: “Oggi ho mangiato a Roma con Matteo Renzi. L’Europa deve riaffermarsi nei valori comuni su cui era nata e muoversi verso riforme politiche e istituzionali per rafforzare il progetto europeo”. L’incontro è durato circa due ore ed è stato incentrato sulle sfide che attendono l’Europa. In un comunicato diffuso dal Pd, si legge che Renzi e Rivera, “hanno concordato su come arginare e combattere il ritorno di forme di nazionalismo e populismo, quali ostacoli, alla costruzione di un’Europa più forte e moderna”. I leader hanno convenuto sulla possibilità di dare vita a liste elettorali paneuropee, proprio per rafforzare l’affermazione di un’Europa quale soggetto politico.
Rivera e Renzi hanno anche parlato della necessità per Spagna e Italia di unire Germania e Francia, così come altri Paesi che condividono le stesse ambizioni politiche, per “rifondare e migliorare il progetto europeo”. Il leader di Ciudadanos incontrerà in questi giorni in Italia anche Pier Ferdinando Casini e Benedetto Della Vedova.