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Chi ci sarà (e di cosa si parlerà) al World Economic Forum di Davos

Paolo Gentiloni

Ci sarà anche un bel pezzo d’Italia al World Economic Forum in programma a Davos, in Svizzera, a partire da oggi 22 gennaio con i primi incontri introduttivi, cui seguirà l’apertura ufficiale di domani. All’ormai tradizionale appuntamento della comunità politica ed economica internazionale – il principale a livello mondiale, almeno a giudicare dal nome dei relatori che si alternano da quelle parti fin dal 1971 – parteciperà anche una vasta delegazione italiana guidata dal presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Il premier – che ha annunciato pubblicamente la decisione di candidarsi in un collegio uninominale, così da cercare di aiutare il Partito Democratico alle politiche del prossimo 4 marzo (correrà per la Camera, per il seggio che viene assegnato nella circoscrizione elettorale Roma 1, quella del centro storico) – sarà protagonista a Davos mercoledì, nella più europea della giornate del Forum. Quello stesso giorno, infatti, prenderanno anche la parola la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il re di Spagna Felipe VI e il premier greco Alexis Tsipras. Proprio con quest’ultimo Gentiloni sarà chiamato a dibattere nel primo dei suoi due interventi al Forum- fissato a mezzogiorno – sul tema tanto caro all’Italia della stabilizzazione della regione mediterranea. Insieme a loro, interverranno anche il vicepresidente della Nigeria Yemi Osinbajo, il direttore generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni William Lacy Swing e la vicedirettrice del Financial Times Roula Khalaf.

A seguire – precisamente alle 13:50 – il presidente del Consiglio sarà invece protagonista di un apposito spazio dedicato all’Italia a cui parteciperà con l’ex ministro degli Esteri della Norvegia e attuale numero uno del World Economic Forum Borge Brende. Quella di mercoledì, peraltro, sarà una giornata fortemente caratterizzata dalla presenza italiana: nel tardo pomeriggio è infatti in programma pure l’intervento del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che parlerà di Europa in una conferenza stampa nella quale è prevista anche la partecipazione della presidente di Eni e dell’università Luiss, Emma Marcegaglia. Una delegazione – quella in arrivo a Davos dal nostro Paese – che comprende, tra gli altri, pure l’amministratore delegato di Vodafone Vittorio Colao, la direttrice generale del Cern Fabiola Giannotti e il ceo di Enel Francesco Starace.

In totale nella cittadina svizzera si alterneranno fino a venerdì 26 gennaio una settantina di leader mondiali – oltre a migliaia di imprenditori – con il Vecchio continente a giocare un ruolo di primissimo piano, come conferma anche la presenza – oltre agli altri – del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, del primo ministro inglese Theresa May e di quello portoghese Antonio Costa. Senza tralasciare, comunque, i capi di Stato e di governo in arrivo da altri continenti, tra i quali si segnala la partecipazione del canadese Justin Trudeau, dell’indiano Narendra Modi, del brasiliano Michel Temer, dell’argentino Mauricio Macri, dell’israeliano Benjamin Netanyahu e del re di Giordania Hussein.

Inutile negarlo però: l’ospite più atteso a livello mondiale è senz’altro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Nelle ultime ore è circolata la voce che l’inquilino della Casa Bianca possa decidere alla fine di non presentarsi per seguire da Washington lo shutdown ma il suo intervento risulta ancora confermato per giovedì 25, alle 14, accanto al fondatore del World Economic Forum, Klaus Schwab. Una visita, la sua, che desta ancor più interesse alla luce del fatto che è dal 2000 – dai tempi del secondo mandato di Bill Clinton – che a Davos non si vede un presidente a stelle e strisce. Della delegazione Usa dovrebbero, inoltre, far parte il segretario del Tesoro Steven Mnuchin e quello del Commercio Wilbur Ross. 

Dalla globalizzazione all’ambiente – passando anche per la cybersecurity e il sociale – sono numerosissimi, ovviamente, i temi che saranno affrontati nel corso di questa intensissima quattro giorni dal titolo “Creare un futuro condiviso in un mondo frammentato”. In totale sono oltre 400 i panel in cui si articolerà il forum.


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