Matteo Salvini insiste. Sembra avere messo da parte (almeno per ora) il tema dell’immigrazione e punta tutto sull’economia ed il sentimento di protezione e rivalsa. Intervenendo a Rtl 102.5, il leader leghista è tornato sui cavalli di battaglia della legge Fornero (da abolire) e dei dazi (da introdurre).
“Abbiamo fatto un programma scritto e firmato da tutti, sulla legge Fornero è passata la linea della Lega si parla di azzeramento, sui rapporti con l’Europa c’è scritto che ci impegniamo a difendere il made in Italy e a rivedere i trattati. I dazi? L’Ue ha già 52 dazi, io dico che come Trump difende le lavatrici e i pannelli solari, noi abbiamo il dovere di difendere i nostri prodotti, da quello che mangiamo e beviamo ai giocattoli. Quando sarò al governo andrò in Ue a dire che difendo il lavoro e la salute degli italiani: se servono dei dazi io metto dei dazi. Il governo Salvini andrà a chiedere queste protezioni all’Europa”.
Solo ieri si era registrato uno scontro sui dazi con il ministro Carlo Calenda che ha scritto su Twitter di considerare la proposta di Salvini meritevole per “il premio per la proposta pù’ fessa e irrealizzabile”. “Tre anni a Bruxelles a 20mila euro al mese in Commissione Commercio e non sa che i dazi li può mettere solo la Ue e che l’Italia ha un surplus superiore a 50 miliardi mentre gli Usa un deficit di 500”. Quindi, secondo il ministro, con la ricetta di Salvini si distruggerebbe il Made in Italy. Su questa linea anche il segretario del Pd Matteo Renzi: “Se metti i dazi quelli che perdono i posti di lavoro, quelli che vanno a casa, sono quelli che fanno export. Possiamo creare posti di lavori aprendoci, non chiudendoci”.
Già ieri Salvini aveva replicato accusando Calenda di essere “il classico burocrate dipendente da Bruxelles, complice della chiusura di migliaia di aziende italiane a causa della concorrenza sleale di imprese straniere e delle regole idiote imposte da Bruxelles”. Nessuna risposta nel merito ma un attacco personale. Ed oggi nuovamente la riproposizione della ricetta. È campagna elettorale ma a ben vedere dietro le scaramucce con il governo ed il Pd, la Lega sembra avere nel mirino soprattutto Forza Italia ed il suo leader, Silvio Berlusconi.