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Scuole, ospedali e case. Il New Deal (da 150 miliardi) di Romano Prodi

prodi

Non bastasse il Piano Juncker da 315 miliardi, c’è un altro buco da colmare in Europa. Quello delle infrastrutture sociali. Scuole, ospedali, acquedotti su cui servono un bel po’ di soldi. Più o meno 150 miliardi per la precisione. Almeno secondo gli uomini della Task Force sull’investimento nelle infrastrutture sociali in seno alla Commissione europea e coordinata dall’ex premier e presidente della commissione, Romano Prodi (nella foto). Tutto condensato in un rapporto di quasi 120 pagine (qui il testo integrale) presentato oggi dallo stesso ex primo ministro, a Bruxelles.

IL NEW DEAL DEL SOCIALE (DA 150 MLD)

Tutto parte da un dato di fatto, che poi è il cardine dello studio. Nell’Unione europea c’è un buco di investimenti in infrastrutture di 100-150 miliardi all’anno. Facendo due conti, tra il 2018 e il 2030 sarebbe di oltre 1.500 miliardi. Da qui la proposta di Prodi per un piano di investimenti da rendere operativo entro la fine del prossimo anno. Un “New Deal” dell’infrastruttura sociale, che poi è quella essenziale alla sopravvivenza umana, da finanziare coi denari prestati da banche e assicurazioni che poi però dovranno rientrare dei fondi concessi. D’altronde, si legge nello studio, ad oggi la spesa in Europa per scuole e ospedali è di circa 170 miliardi l’anno. Il problema è che dall’inizio della grande crisi nel 2007, gli investimenti in infrastrutture sono calati drasticamente e nel 2016 erano ancora inferiori del 20% rispetto ai livelli pre-crisi.

DALLA SANITÁ ALL’HOUSING

“Oggi stiamo presentando un grandioso piano per l’Europa sociale. Abbiamo fatto un progetto che cambierà il volto dell’Europa. Non vogliamo l’Europa di banchieri, quella della finanza, ma quella sociale” ha esordito Prodi presentando il suo masterplan. Che sarà incardinato essenzialmente su tre capisaldi: scuola, sanità e costruzione di alloggi popolari. Non solo. Dentro il piano sono previste anche risorse per strade e viadotti.

IL RUOLO DELLA CDP

In Italia un ruolo importante per l’attuazione del piano lo giocherà Cassa Depositi e Prestiti che ha promosso lo studio tra le altre cose. Cdp guiderà la task force europea per quanto riguarda il reperimento di risorse da destinare al finanziamento di progetti di infrastrutture sociali in Italia.



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