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Berlusconi, Salvini e il centrodestra. Parla Mastella, che per il dopo voto prevede…

La quarta gamba trema? Forse. Se non altro perché leader come Fitto, Lupi, Quagliariello o Cesa non hanno trovato posto oggi pomeriggio sul divano di Silvio Berlusconi ad Arcore, dove l’ex Cavaliere ha incontrato i leader Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Matteo Salvini (Lega), per tentare l’asse a tre in vista del voto del 4 marzo. E allora, si chiede Clemente Mastella (nella foto) ex guardasigilli nel governo Prodi e fresco di rifondazione dell’Udeur, qual’è il segnale che arriva da Arcore alla cosiddetta quarta gamba?

Mastella, il vertice di Arcore è un colpo alla quarta gamba?

In un certo senso sì. Alcuni leader non sono lì, mentre Salvini e Meloni sì. E allora c’è un problema di riconoscimento politico, quasi di dignità politica…

Si spieghi meglio…

Se un partito, un movimento, non partecipa a questo vertice, è quasi come una dichiarazione di sfiducia. Diciamo che Salvini e Meloni fanno l’accordo a tre. Tutto viene poi caricato sulle spalle di Forza Italia. E allora la cosiddetta quarta gamba diventa una specie di elemosina politica. Tuttavia…

Tuttavia…?

Non credo che l’incontro di oggi sia risolutivo. È solo un primo inizio, Berlusconi dovrà incontrare anche gli altri, non c’è dubbio. La verità, come ho detto, è che la quarta gamba ha senso solo se c’è dignità politica, il giusto riconoscimento.

Lei ci andrebbe con Meloni e Salvini?

Perché no, in una logica di coalizione avrebbe un senso?

Incontrerà Berlusconi? 

Penso proprio di sì. Lui ha bisogno di noi, al Sud. Senza di noi non va da nessuna parte, non arriverà al 40% e senza non si governa. Perché al Sud non c’è la forza della Lega di Salvini, ma ci siamo noi, come dimostrato dalle regionali in Sicilia.

Ma lei, come Udeur, che cosa farà?

Dipende dallo stesso discorso del riconoscimento politico. Se ci sarà, sarò con Berlusconi, altrimenti gli darò solo una mano.

Cambio argomento, la vicenda Tabacci-Bonino…

Un atto più mediatico che politico. Una forma di decadenza, quasi di immaturità.

Altro nome, Calenda. Molti lo indicavano come leader del centro destra…

Ma di cosa parliamo? Uno può essere anche bravo, ma se non ha seguito, dove va? Chi è?

Non vede nessun ruolo per lui?

Nessuno.

Che ne pensa della proposta di Renzi sul canone?

È una boiata pazzesca.

Domanda delle domande, che succede il 5 marzo?

Temo che nessuno vincerà. Nessuno ha i numeri al momento.

Allora rimane Gentiloni?

Non avrebbe senso, è il centravanti del Pd. È un politico. Mica si può lasciare l’attuale governo in carica così.

E allora? Chi è il jolly?

Beh, Mario Draghi scade in primavera… lo vedo bene.

 

 

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