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Il gran giorno di Alessandro Profumo che presenta il Piano industriale di Leonardo

ALESSANDRO PROFUMO, LEONARDO

Dopo aver preso la guida di Leonardo lo scorso maggio, oggi Alessandro Profumo (nella foto) presenterà il nuovo piano industriale del Gruppo. Dopo la ristrutturazione targata Moretti, ​il nuovo ad ​è chiamato a convincere analisti ed esperti ​​circa l’attesa fase d​i sviluppo e rilancio internazionale. ​L’attenzione degli operatori del settore è conseguenza anche della scelta dell’azienda di rivedere al ribasso le stime di crescita, sulla base dei risultati registrati nei primi nove mesi del 2017. Resta infatti l’ambizione di un campione nazionale cruciale per una industria che, come ha ricordato l’altro giorno il ministro della Difesa Roberta Pinotti,​ “produce lo 0,8% del Pil nazionale”​ e può contare su 160mila lavoratori.

​Le sfide che Profumo ​ha davanti a sé, e che affronterà nel suo piano, toccano tutte le aree di business. Se pare assodata la scelta di restare nel consorzio MBDA,​ le novità​ più interessanti​ potrebbero riguardare la controllata statunitense DRS​ che è impegnata nella gara importantissima degli addestratori e che in ogni caso registra incoraggianti dati di crescita nel mercato americano. Dirimente anche l’evoluzione della ​d ivisione Elicotteri,​ su cui inizialmente Moretti voleva investire ma che poi è stata investita dalla crisi. Per Agusta Westland si tratta non solo di capire se ci sono ancora spazi per merger o acquisizioni. Sono state bandite nuove gare importanti ed il settore sta correndo verso evoluzioni tecnologiche che determineranno standard di nuova generazione. Come si posizionerà il gruppo di piazza Montegrappa anche tenendo conto della forte presenza in Uk della produzione elicotteristica? Di certo c’è che Profumo parlerà dallo stabilimento di Vergiate, una delle linee di assemblaggio finale per​i velivoli del Gruppo.

​Lo snodo resta evidentemente quello ​del​le alleanze internazionali, ​anche tenendo dell​a prospettiva della difesa europea. ​Primi segnali ​positivi ​sono stati registrati dopo la recente aggiudicazione di Ocean 2020, il primo maxi bando Ue. Ancora da scogliere invece il nodo del lato militare dell’intesa Fincantieri-Stx, su cui Leonardo spera di poter dire la sua quantomeno alla pari con la francese Thales. Oltreoceano, ​d’altra parte non si può non tenere conto​​ delle partenership con le grandi industrie ​leader del mercato come Lockheed Martin e Boeing su tutte.

​Vi è poi il tema della dimensione nazionale di Leonardo e del suo futuro nel contesto degli equilibri istituzionali del Paese. Naturalmente lo scenario post 4 marzo non sarà parte del Piano Industriale ma non c’è dubbio che anche questo peserà, e non poco, nel futuro della più grande azienda manifatturiera italiana.

Stefano Pioppi, redazione Airpress


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