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Tutti i nuovi rischi del controllo russo sul software occidentale

mediterraneo daghestan, Russia, Putin

Sap, Symantec e McAfee, tra i maggiori fornitori americani di tecnologie al mondo, avrebbero consentito alle autorità di Mosca di analizzare i programmi che forniscono ai loro clienti.

LA NUOVA INCHIESTA

A sostenerlo è un’inchiesta realizzata dalla Reuters, che per il momento cita solo queste tre aziende, ma specifica che l’elenco potrebbe essere molto più lungo e contenere diverse compagnie occidentali.

UN PROBLEMA DI SICUREZZA

La questione, spiegano gli esperti, è un tema prevalentemente di sicurezza: consentire al governo russo di conoscere i segreti dei programmi agevola il business ma espone a grandi pericoli.
Il problema era stato già sollevato in precedenza (ad esempio nel caso di ArcSight, programma di Hewlett Packard Enterprise, utilizzato per proteggere le ‘macchine’ del Pentagono e di diverse agenzie). Per riuscire a piazzare i propri prodotti in Russia, le compagnie tech consentono a specifici enti governativi del Paese di passare al setaccio il software, compreso il codice sorgente.

LA PREOCCUPAZIONE DEGLI ESPERTI

L’attività avviene ufficialmente con lo scopo di scoprire potenziali bug sfruttabili dai cyber criminali, ma, allo stesso tempo, consente al Cremlino di sapere tutto su programmi che vengono installati sulla maggior parte dei sistemi della Pa e degli apparati di difesa e sicurezza americani ed europei (che spesso, secondo gli allarmi dei servizi segreti, si trovano costretti a proteggersi proprio da offensive informatiche provenienti da Mosca).

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