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Così Xi Jinping si prepara alla guerra. Quella vera

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Mercoledì il presidente cinese Xi Jinping s’è presentato davanti a migliaia di uomini e decine di mezzi militari e ha chiesto ai soldati di non temere “né sofferenze né morte” perché il loro compito glorioso è quello di portare avanti gli ordini del partito. Xi, che è anche il segretario del Partito comunista cinese e presiede la Commissione militare centrale, ha voluto mostrarsi, davanti alle truppe riunite al Central Theater Command nella provincia settentrionale di Hebei, in questa postura muscolosa come un vero commander-in-chief che guida una potenza globale e ha dato ordini di iniziare nuovi e più intensivi addestramenti nel 2018.

L’esercito, ha detto, “deve creare una potente forza d’élite che sia sempre pronta per la battaglia, capace di combattere e di vincere in questa Nuova Era, per adempiere ai compiti conferitegli dal Partito e dalla popolo”. Do ordine a tutti i livelli militari, ha detto Xi, di aumentare il livello di prontezza e di capacità di combattimento.

Il messaggio ha certamente valore propagandistico interno: rimarca il ruolo conferitogli pochi mesi fa, quando il suo pensiero sulla “New Era” è stato inserito tra quelli che tutti gli uomini del partito devono studiare (cosa toccata finora soltanto ad altri due leader, Mao e Deng Xiaoping) – e infatti il People’s Daily, il giornale del popolo, organo d’informazione del partito, ha aperto la prima pagina di giovedì con un lungo racconto sull’apparizione presidenziale davanti alle truppe, accompagnato da una grande foto di Xi in mimetica invernale (altre foto trionfanti dell’esercito cinese sono state diffuse online dai vari media di governo).

Ma la manifestazione ha un grosso peso esterno: sottolinea che Pechino ha (anche) una strategia militare, una deterrenza che inquadra la Cina definitivamente come potenza. “Questa è la prima volta dalla fondazione del paese che le istruzioni sull’addestramento militare sono state emanate direttamente dal presidente della CMC (la Commissione militare centrale, ndr), e dimostra che migliorare la preparazione al combattimento è ora una missione strategica per l’esercito cinese” ha commentato il generale in pensione Xu Guangyu al nazionalista Global Times. Il giornale di Hong Kong South China Morning Post fa notare che è anche la prima volta che la Commissione organizza una manifestazione del genere.

Oltre ai 7000 soldati davanti a Xi, le truppe si sarebbero radunate in altri 4000 luoghi separati in tutta la Cina per ascoltare il loro presidente emanare quello che viene definito “un decreto” con cui ha chiesto di “obbedire risolutamente” ai suoi ordini Col pugno (destro) alzato, ogni militare ha prestato il proprio giuramento di sangue davanti al drappo rosso della bandiera cinese: “Giuro di seguire la leadership del Partito comunista, servire il popolo, eseguire gli ordini, obbedire alla disciplina, combattere eroicamente, non temere il sacrificio, lavorare duro per migliorare le mie capacità di combattimento, essere pronto alla battaglia in ogni momento, e sotto ogni circostanza non tradirò mai la mia patria”, hanno urlato in coro.

Xi ha imposto una massiccia ristrutturazione alle forze armate cinesi: ha spinto per una migliore preparazione, ha appoggiato gli sviluppi dell’industria bellica, ha voluto un dispiegamento strategico (un anno fa è stata aperta a Gibuti la prima base fuori confine). A testimonianza che la visione che il presidente ha della Cina-nel-mondo passa anche dalle armi.

 

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