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L’Arma e la sicurezza in Italia. Le parole di Nistri, comandante generale dei Carabinieri, e di Gentiloni

“La sensazione di sicurezza è un diritto fondamentale” e il nostro compito è “rassicurare i cittadini contro le grandi minacce e contro quelle della porta accanto”. I fatti di cronaca delle ultime settimane hanno fatto da sfondo all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola ufficiali dei Carabinieri e il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nel suo intervento si è riferito più volte indirettamente al clima di questo periodo: la consapevolezza che la percezione di sicurezza è quella che conta, anche se i reati calano; la convinzione che l’Italia debba essere “il Paese dell’apertura, del dialogo, della pace” perché “il patriottismo non è nulla di ostile verso altri Paesi o verso le persone di origine straniera”; la vicinanza all’Arma perché “la violenza contro i Carabinieri è contro ciascuno di noi”. In particolare, Gentiloni ha definito “una vergogna” le immagini di Piacenza con l’aggressione al brigadiere capo Luca Belvedere “colpito da un gruppo di vigliacchi”. Rivendicando un “impegno sulla sicurezza che non ha precedenti”, il presidente ha ribadito che “rassicurare è una delle funzioni fondamentali di un Paese” e che bisogna “reagire contro chi vuole gettare discredito contro i simboli dell’unità nazionale”.

Il nuovo comandante dell’Arma, generale Giovanni Nistri, al primo intervento pubblico dopo l’insediamento, in un discorso fluido e non burocratico ha mandato segnali all’Arma (compreso un paio di riferimenti al Cocer), rivendicato un ruolo per la sicurezza dell’Italia, ringraziato governo e Parlamento per il riordino dei ruoli e delle carriere: significativo il minuto di silenzio chiesto in apertura in memoria dell’appuntato Andrea Vizzi, morto a Milano durante un’esercitazione di un’unità antiterrorismo Api, le Aliquote di pronto intervento. Anche Nistri ha fatto riferimento alla percezione di sicurezza dei cittadini, condizionata “dalle insidie del terrorismo e della criminalità di strada” e ha denunciato “una gratuita aggressività” che dilaga in tutti gli ambienti sociali “anche attraverso l’uso distorto del web. Persino la famiglia appare meno attrezzata a mitigare la conflittualità”. Dal punto di vista operativo, oltre alle 3.507 unità arruolate nel 2017 e alle 2.155 previste nel prossimo quinquennio, Nistri ha citato il potenziamento del Ros a Foggia e Catanzaro e l’imminente costituzione dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Puglia” nel Gargano che si aggiunge agli analoghi reparti di Calabria, Sicilia e Sardegna. Una conferma della maggiore attenzione sulle province pugliesi dopo i recenti fatti di criminalità organizzata.

Siccome “la sicurezza non ha prezzo, ma ha un costo”, il comandante ha precisato che continuano i risparmi e ha confermato che va avanti il piano di razionalizzazione dei presidi di Roma con il Dipartimento di Ps così come avverrà nelle altre 13 città metropolitane. Si parla da tempo, infatti, di una concentrazione della Polizia nelle città e dei Carabinieri fuori dalle aree urbane: prevista dalla riforma Madia, fu confermata dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, nell’agosto scorso.

Il ruolo fondamentale dei Carabinieri anche all’estero (mille tra ambasciate e missioni internazionali) è stato ricordato dal capo di Stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, citando “il rispetto internazionale nei confronti dell’Arma” riconosciuto dal segretario della Difesa americano, James Mattis, nei recenti vertici a Roma nell’ambito di un impegno complessivo delle Forze armate non dimenticando che, ha detto Graziano, “un singolo militare fa la politica estera di uno Stato”.

 

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