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Cari partiti, ecco l’agenda di Confindustria per le elezioni

crescita

Un mese al voto e Confindustria si interroga sull’appuntamento elettorale. Il presidente Vincenzo Boccia non vuole schierare gli industriali italiani a favore di un partito o di una coalizione, ma ha scelto di tentare la via opposta. Far schierare le formazioni politiche a favore delle imprese.

“Non promesse elettorali ma un piano organico di politica economica”. Così, su Twitter, viale dell’Astronomia ha annunciato le assise del 16 febbraio a Verona. L’obiettivo è quello di presentare un’agenda economica di medio termine su cui costruire quel progetto di sviluppo, occupazione e crescita necessario al Paese. Per Confindustria si tratta di invocare la responsabilità delle forze politiche affinché, come ribadito più volte dal leader di viale dell’Astronomia, Vincenzo Boccia, mettano da parte tattiche e strategie per ragionare su programmi reali in vista di un responso elettorale che consenta di ottenere stabilità e governabilità.

Le assise – dicono a viale dell’Astronomia – saranno un momento di incontro e riflessione dell’intero Sistema Confindustriale per trasmettere alle formazioni politiche che si confronteranno per la guida del Paese e all’intera opinione pubblica una prospettiva strategica per un progetto duraturo di sviluppo, di crescita e di occupazione. Al centro della questione nazionale gli imprenditori intendono porre con forza la questione industriale. Perché – dicono – “un’industria competitiva è la pre-condizione per contrastare disuguaglianza e povertà, per ridurre i divari e garantire una crescita inclusiva e dinamica”.

Sullo sfondo pesa il rischio di una eventuale paralisi, con la difficoltà ad avere un governo sorretto da una solida maggioranza. Difficile dire se Confindustria, come sostengono alcune anticipazioni, farà un appello a favore di una “coalizione di responsabilità” che possa mettere al riparo il Paese da un’instabilità che danneggerebbe un’economia in ripresa.

Molto più probabile che gli industriali italiani rivendichino i successi di una stagione di riforme che dal Jobs Act a Industria 4.0 ha prodotto risultati positivi. Il lavoro di Carlo Calenda emergerà in tutto il suo apprezzamento da parte degli operatori economici che d’altra parte mostrano di approvare le proposte fiscali di Berlusconi e quelle di semplificazione burocratica fatte da Di Maio (che ad Assolombarda ha riscosso un buon successo). Vi è poi il capitolo delle relazioni sindacali e con esso il rilancio di settori che storicamente cruciali per Confindustria e che, come quello delle infrastrutture, da anni versano in una situazione di grave crisi.

Basta leggere il programma ufficiale delle assise per capire comunque come sarà impostata l’agenda. I sei punti saranno: 1) Italia più semplice ed efficiente; 2) Prepararsi al futuro: scuola, formazione, lavoro, inclusione giovani; 3) Un paese sostenibile: investimenti assicurazione sul futuro; 4) L’impresa che cambia; 5) Un fisco a supporto di investimenti e crescita; 6) Europa miglior luogo per fare impresa. Prospettiva mondo. Ed è proprio la dimensione internazionale che darà la cifra di questo appuntamento di Confindustria. Ad intervenire sono stati infatti chiamati due ospiti stranieri: l’ex presidente della Commissione europea (ed ora presidente non esecutivo di Goldman Sachs) Barroso ed il politologo francese (e professore in Luiss) Lazar.

Al termine delle assise non si capirà per chi votano Vincenzo Boccia ed i suoi associati ma almeno i partiti capiranno cosa chiedono le imprese italiane.


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