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Il Conservatorio Rossini tra tradizione italiana e proiezione internazionale

Il Conservatorio Rossini ha esordito in questo 2018 con il concerto degli studenti che hanno preso parte al master lirico internazionale tenuto dal maestro Josè Carreras. Questa è la terza esperienza didattica a Pesaro del “tenorissimo”.

Tra i frequentatori del corso presso l’istituto molto forte la presenza cinese: 16 su 25 ammessi al master nel 2016; sempre 16 su 25 nel 2017 e 8 quest’anno. Numerose le altre nazionalità presenti: americani, armeni, austriaci, bulgari, coreani, croati, francesi, georgiani, giapponesi, libanesi, kazaki, russi, spagnoli, tedeschi. Scarsa invece la presenza di studenti italiani, sintomo sconsolante della disattenzione delle istituzioni nazionali che tutt’ora incide nel settore della formazione musicale. E dire che siamo la patria del canto lirico.

Ebbene il 2017 ha comunque registrato un’intensa attività di produzione, oltre che didattica, del Conservatorio Rossini. 67 sono gli eventi artistici organizzati dall’Istituto ovvero richiesti da soggetti esterni. Anche i contatti con la città e con ambienti del territorio sono stati ragguardevoli: presso l’istituto hanno avuto luogo 27 visite guidate con gruppi provenienti non solo da Pesaro ma anche da altre città d’Italia e in taluni casi dall’estero. A dimostrazione della apertura del Conservatorio al pubblico, non sempre adeguatamente nota.

Significativi gli scambi “Erasmus” e le missioni all’estero in Cina e Russia. Al concerto di Natale, organizzato dal Senato della Repubblica, che si è avvalso della Orchestra Nazionale dei Conservatori, hanno preso parte anche due giovani strumentisti dell’Istituto: Matteo Paggi (Trombone) e la violinista Camilla Sabbatini.

C’è stata poi una chiusura dell’anno in bellezza con la vittoria del gruppo jazzistico del Conservatorio Rossini guidato dal professor Bebo Ferra che è giunto primo nel concorso indetto dall’Ismez (Istituto Nazionale per lo sviluppo musicale nel Mezzogiorno): la giuria ha valutato le prove dei 12 conservatori partecipanti alla competizione e ha assegnato il premio alla compagine pesarese, la quale sarà tra l’altro invitata a eseguire un concerto presso l’Istituto Italiano di Cultura di Rabat (Marocco). Anche per il patrimonio librario dell’Istituto ci sono state liete sorprese. La famiglia Calcagnini ha donato la corposa e pregevole biblioteca del compianto Gilberto all’Istituto che si è sentito particolarmente gratificato per l’attenzione ad esso riservata. Inoltre è stato recuperato, a seguito di dono, il manoscritto di Amilcare Zanella contenente “Intermezzi per il Macbeth di Shakespeare op.94” mentre Miranda Paolucci ha conferito l’intera raccolta, elegantemente rilegata, del bollettino del 1892 pubblicato per le Celebrazioni Rossiniane di quell’anno perché “venga risposto nel luogo che gli appartiene”. La raccolta, sottratta non si sa né quando né come, alla biblioteca era finita su una bancarella e li fortunatamente recuperata.

Hanno frequentato l’Istituto studenti (nel complesso 839) provenienti da 22 diversi Paesi ai quali è stato impartito l’insegnamento da 143 docenti. A livello nazionale va pure ricordata la legge sulle celebrazioni rossiniane varata nel dicembre scorso e la visita effettuata al Conservatorio dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Un evento particolarmente significativo si è registrato al Senato in occasione della legge di Bilancio dove, di soppiatto, si era cercato di introdurre con un emendamento i cosiddetti “politecnici” delle arti, “minestroni” nei quali avrebbero dovuto confluire Isia, Accademie e Conservatori perdendo identità e autonomia. Reazione di Ilvo Diamanti (Isia di Urbino), Giorgio Londei (Accademia di belle Arti di Urbino), esposto tecnico-giuridico del Conservatorio Rossini, furiosa protesta della Accademia di belle arti di Palermo. Pericolo sventato. “L’università della musica” di Pesaro (“Noi abbiamo già la nostra università, ed è il Conservatorio” disse l’allora sindaco Ceriscioli nel corso di una cerimonia) resta salva e autonoma.

(Nella foto: Giorgio Girelli, presidente del Conservatorio statale Rossini, premia il tenore Josè Carreras)

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