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Cyber security, che cosa farà la nuova task force del Dipartimento della Giustizia Usa

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Gli Stati Uniti sono sotto attacco informatico. Per questo, una nuova task force di esperti, collocata all’interno del Dipartimento della Giustizia americano – sotto la responsabilità del quale ricade l’Fbi -, indagherà su come migliorare il contrasto al cyber crime, ponendo rilievi e offrendo suggerimenti al vertice politico.

LA MOSSA DI SESSIONS
Ad annunciare l’istituzione del nuovo gruppo di lavoro è stato nelle scorse ore il procuratore generale degli Stati Uniti Jeff Sessions (simile, per alcune funzioni, al nostro ‘Guardasigilli’), sottolineando quanto il DoJ prenda sul serio le minacce provenienti dal cyber spazio.

LE PRIORITÀ DEL DOJ
Sebbene l’ambito del team sia estremamente ampio, il procuratore generale ha detto alla task force di dedicarsi prioritariamente ad alcuni problemi considerati urgenti e cruciali. Tra questi ci sono: lo studio degli sforzi per interferire con le elezioni Usa (il Russiagate continua a tenere banco); quelli per agire sulle infrastrutture critiche; l’uso di Internet per diffondere ideologie violente e reclutare seguaci; il furto di massa di informazioni aziendali, governative e private; l’utilizzo della tecnologia per evitare l’applicazione della legge; e lo sfruttamento di massa di computer e altri dispositivi digitali per attaccare cittadini e imprese a stelle e strisce.

GLI ALLARMI
La mossa di Sessions giunge pochi giorni dopo gli allarmi sull’attivismo informatico di Russia, Cina, Iran e Corea del Nord (che nel corso del prossimo anno rappresenterà, secondo l’intelligence Usa, la maggiore minaccia cyber per la sicurezza del Paese) e la diffusione dei numeri diffusi di un recentissimo report del Council of Economic Advisers (Cea) della Casa Bianca (secondo il quale le attività informatiche malevole condotte ai danni degli Stati Uniti sarebbero costate nel 2016 una somma compresa tra i 57 e i 109 miliardi di dollari).
Tali azioni, rivolte a entità private e pubbliche, si sono manifestate come attacchi denial of service, distruzione di dati e proprietà, interruzione dell’attività (talvolta allo scopo di riscuotere riscatti) e furto di dati proprietari, proprietà intellettuale e informazioni finanziarie e strategiche sensibili.
Senza dimenticare la pericolosità e i danni che conseguirebbero (anche economici) da un potenziale attacco informatico contro infrastrutture critiche.
Urgente dunque, per Sessions, porvi rimedio mettendo in campo tutte le risorse disponibili.

LA TASK FORCE
Per operare, la task force sarà presieduta da un alto funzionario del Dipartimento nominato dal vice procuratore generale e sarà composta da rappresentanti della divisione criminale del Dipartimento, della National Security Division, la United States Attorney’s Office community, l’Office del Legal Policy, l’Office di Privacy and Civil Liberties, Office del Chief information officer, dell’Atf, dell’Fbi, della Dea e del Us Marshals Service. Il sostituto procuratore generale potrà invitare rappresentanti di altre componenti del Dipartimento di giustizia e di altre agenzie federali a partecipare al gruppo, all’interno del quale può creare anche specifici sottocomitati. La task force dovrà consegnare al procuratore generale una prima e dettagliata relazione entro la fine di giugno.

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