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I primi numeri del progetto di Donald Trump per le infrastrutture americane

La Casa Bianca sta portando avanti in queste ore uno studio approfondito sugli effetti economici di un potente piano di finanziamento destinato ad aumentare gli investimenti federali per rinnovare e implementare il sistema infrastrutturale statunitense.

Formiche.net ha recentemente dedicato un primo approfondimento alla bozza che sta circolando tra i Dipartimenti dell’amministrazione interessati al provvedimento e ha evidenziato come – sulla base delle cifre diffuse da fonti vicine alla Casa Bianca – la riforma potrebbe essere pienamente paragonabile, in termini produttivi e di spinta per il mercato, all’ingente taglio delle tasse dello scorso dicembre.

Attraverso un poderoso lavoro di deregolamentazione e semplificazione degli standard federali in materia di infrastrutture (l’elenco è enorme e comprende strade, ponti, gasdotti e oleodotti, acquedotti, utilities dell’energia, opere idrauliche, ferroviarie, metropolitane, aeroporti ecc.), l’amministrazione punta a imprimere un poderoso slancio all’economia, attraendo investimenti nazionali ed internazionali che contribuiranno ad aumentare ulteriormente i livelli di occupazione e gli introiti per le realtà di settore.

Ad oggi le stime prevedono una iniezione del valore totale di 1700 miliardi di dollari in dieci anni da parte dello stato federale, che dovrebbe includere un effetto moltiplicatore del valore di quasi 850 miliardi in nuovi investimenti per il settore privato.

Donald Trump è più convinto che mai della bontà del piano. Più volte il presidente degli Stati Uniti ha criticato le condizioni preoccupanti delle tante infrastrutture che verserebbero in uno stato fatiscente anche a causa dei troppi vincoli imposti dalla regolamentazione dei singoli stati. Così, insieme allo stanziamento di risorse per svariati miliardi di dollari, il presidente si prepara a semplificare la vita delle tante compagnie – americane e non americane – intenzionate ad alimentare il mercato USA e a contribuire al rilancio del comparto produttivo del Paese.

L’occasione è di quelle imperdibili anche per le realtà italiane, che hanno tutte le caratteristiche ed il know how per prendere parte al cantiere a cielo aperto che si aprirà in lungo e largo negli Stati Uniti nel corso dei prossimi anni.

Gli occhi del mercato sono, dunque, puntati su Washington e sui numerosi esperti che lavorano nell’amministrazione e per l’amministrazione. Il cuore istituzionale degli Stati Uniti è ormai divenuto a tutti gli effetti anche il braccio dell’economia nazionale e la dinamicità del momento è ben espressa dall’andamento crescente dei mercati azionari. Nei prossimi giorni si conosceranno con maggiore precisione i contenuti del provvedimento su cui lavora la Casa Bianca. Nel frattempo gli investitori nazionali ed internazionali si preparano ad entrare nel cantiere di Donald Trump.

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