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Ecco perché le auto elettriche sono un affare

Di Patrizia Licata

Le società americane che forniscono energia hanno messo gli occhi su un nuovo, importante, cliente: l’auto elettrica. La domanda di elettricità da aziende e famiglie è ferma da oltre dieci anni, grazie alle politiche di risparmio energetico, ma per le utility quello delle vetture a batteria si prospetta come un nuovo settore di business potenzialmente gigantesco. Bloomberg ha calcolato che negli Stati Uniti l’elettrificazione di tutti i veicoli (non commerciali) si tradurrebbe in una domanda di elettricità di 774 terawattore, esattamente quanto chiede alla rete elettrica l’intero settore industriale americano oggi. Su scala globale, secondo Deloitte, le auto elettriche potrebbero far crescere il consumo di elettricità anche di 300 volte nel 2040, arrivando a rappresentare il 5% del consumo totale.

SPONSOR DELL’AUTO ELETTRICA

“Come fornitori del carburante delle auto elettriche, le utility possono giocare un ruolo chiave nel definire il mercato”, scrive un’analisi pubblicata da Southwestern Electric Utilities. “Le utility stanno spendendo per portare gli automobilisti verso le auto a batteria”, conferma il sito Quartz. Per esempio, Pacific Gas and Electric, Southern California Edison, San Diego Gas & Electric e New Jersey PSE&G si sono accordate con Bmw per offrire a chi compra la Bmwi3 uno sconto di 10.000 dollari, praticamente dimezzando il costo della macchina, grazie a un mix di sussidi federali e statali e al contributo della casa automobilistica.

Nissan ha compiuto un’operazione analoga per la Leaf, alleandosi con società dell’energia tra cui NextEra Energy in Florida. Ancora più frequenti sono gli investimenti per le colonnine di ricarica: San Diego Gas & Electric ha messo in budget 45 milioni di dollari per costruire l’anno prossimo 3.500 colonnine, cui si aggiungono 7,5 milioni di dollari per una campagna di informazione e sensibilizzazione per incoraggiare le vendite di EV tra gli utenti a basso reddito.

UNO SCAMBIO VIRTUOSO CON L’UTENTE

Le sfide non mancano. Le vendite di auto elettriche al momento rappresentano solo l’1% del mercato totale negli Stati Uniti – ben lontane dal fare delle EV il nuovo grande cliente delle utility. D’altra parte, solo il 21% delle utility statunitensi ha costruito un’infrastruttura di ricarica per auto elettriche, stando ai dati di Deloitte. Inoltre, se le elettrificate entreranno nel mercato di massa, le utility dovranno impegnarsi a generare buona parte dell’elettricità aggiuntiva necessaria da fonti pulite.

Ultimo ma non meno importante, le utility dovranno incorporare molta tecnologia nella loro gestione e utilizzare algoritmi di intelligenza artificiale per distribuire i picchi di domanda: il rischio è che la maggior parte degli automobilisti ricarichi l’auto elettrica nella stessa fascia oraria e mandi in tilt la rete. In questo le società elettriche faranno appello alla collaborazione dei loro clienti: Southwestern electric utilities ipotizza delle vere “tariffe dedicate alle EV” con incentivi a ricaricare al di fuori delle ore di punta. All’utente le utility potranno anche chiedere – in cambio di sconti – di reimmettere nella rete elettrica l’energia della batteria quando l’auto è ferma, aiutando a trarre il massimo dall’elettricità esistente in un vero circolo virtuoso.

(Articolo pubblicato su l’Automobile, la testata diretta da Alessandro Marchetti Tricamo ed edita da ACI)

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