Anche gli utenti italiani sarebbero stati ‘mappati’ da SCL Elections, società inglese attiva nella profilazione di potenziali elettori attraverso l’analisi di big data e parte di SCL Group, compagnia ‘madre’ di Cambridge Analytica, sotto i riflettori mondiali per l’utilizzo di milioni di informazioni raccolte su Facebook. La prova di questa attività, risiederebbe in una pianta che – scrive SkyTg24 che l’ha oggi pubblicata – contiene “migliaia di punti sensibili sparsi lungo lo stivale”, ognuno dei quali “rappresenta un cittadino e si differenzia in base a quattro colori che, come spiega la legenda a destra (l’immagine è subito sotto, ndr), si riferiscono a quattro diversi gruppi psicografici”.
LA MAPPA PUBBLICATA
NON PIÙ DISPONIBILE
Dell’esistenza della mappa aveva parlato nei giorni scorsi Repubblica.
L’immagine, però, non era ancora stata pubblicata. Anche perché, rileva SkyTg24, “il sito di SCL Elections non è più disponibile online”, perché rimosso dopo l’apertura di un’inchiesta nel Regno Unito. Tuttavia, l’immagine descritta il 22 marzo dal quotidiano diretto da Mario Calabresi, avrebbe, secondo l’autore, “molti punti in comune” con quella trovata da SkyTg24.
IL FOCUS SULLA PENISOLA
L’uso di uno strumento come Wayback Machine, servizio offerto dalla no-profit Internet Archive che conserva diversi siti web, avrebbe consentito al cronista di “a un articolo del 14 Agosto 2014 dedicato all’Italia… all’interno si trova la mappa dell’Italia accompagnata da un breve testo: Esempio di un dataset sull’Italia. Vediamo gli individui categorizzati in 4 sotto-popolazioni. Le località sono geo-referenziate, ma è possibile che il dataset contenga imprecisioni per diversi individui”.
La mappa dell’Italia, prosegue il pezzo a firma di Nicola Bruno, “è poi accompagnata da uno zoom su Cagliari”, un semplice esempio di come la ricerca si possa restringere a una precisa zona geografica. Però, si sottolinea, “l’articolo pubblicato sul sito di SCL Elections non spiega a cosa corrispondono i quattro profili psicografici italiani, né tanto meno come sono stati ricostruiti i profili dei cittadini”, anche se, sulla base di altri materiali emersi nell’ambito dell’inchiesta su CA, si potrebbe ipotizzare che ci si trovi di fronte a “un campione rappresentativo della popolazione italiana” e che la mappatura dei potenziali elettori” potrebbe essere avvenuta sia attraverso sondaggi e interviste telefoniche, che attraverso l’acquisto di banche dati da altri istituti di ricerca. Sembra più difficile che la fonte dei dati possa essere stata Facebook: il progetto di mappatura attraverso il quiz This is your digital life infatti è partito nel 2014, mentre, secondo La Repubblica, SCL Elections aveva realizzato una mappa molto simile dell’Italia già nel 2013″.
UN PARTITO ITALIANO?
Ciò potrebbe confermare il fatto che CA abbia lavorato per un partito italiano nel 2012. Non solo perché lo sostiene lo stesso portale della compagnia – dove c’è una specifica scheda sulla Penisola -, ma anche perché lo avrebbe rimarcato nelle sue rivelazioni anche il whistleblower Christopher Wylie. Mancano ancora, però, prove ufficiali.