Non potevano essere più puntuali e destabilizzanti le dichiarazioni di Christopher Wylie, ex dipendente della società Cambridge Analytica che ha raccontato ai media di tutto il mondo il sistema di raccolta informativa sui social network che avrebbe condizionato le presidenziali americane del 2016 e diverse altre elezioni in giro per il mondo.
A poche ore dall’ultima importante nomina con cui Donald Trump ha inaugurato il secondo tempo della sua amministrazione, assegnando l’incarico di National Security Advisor all’Amb. John Bolton – che sostituisce H.R. McMaster – giunge la notizia di passate collaborazioni tra la società di Alexander Nix (Ceo di CA) ed il John Bolton PAC, vale a dire l’organizzazione guidata da Bolton che si è occupata dei temi relativi alla sicurezza nazionale nel corso delle presidenziali, con l’obiettivo di sviluppare le policy necessarie a definire il volto ed i contenuti delle politiche della nuova amministrazione.
Sulla base delle notizie riportate dai media americani, Wylie avrebbe confermato gli incontri tra il team di Bolton e la società Cambridge Analytica al fine di usufruire del sistema di monitoraggio dei social network, così da poter calibrare e veicolare i giusti messaggi in materia di sicurezza nazionale agli elettori americani.
Secondo Wylie, l’obiettivo del Bolton PAC sarebbe stato quello di capire le ragioni della tendenza da parte degli elettori statunitensi ad avvalorare politiche troppo permissive sui temi della sicurezza.
Un lavoro, quest’ultimo, propedeutico a definire i messaggi da veicolare agli elettori per aumentare l’attenzione su un’impostazione politica più severa su materie come la lotta all’immigrazione clandestina e alla criminalità organizzata negli Stati Uniti. Alcuni di questi temi sono stati centrali nella campagna di Donald Trump ed hanno contribuito alla vittoria della dottrina del Make America Great Again.
Desterebbero particolare preoccupazione alcuni documenti realizzati da CA per il Bolton PAC da cui traspare la profilatura in dettaglio posta in essere dalla compagnia – Stato per Stato – e la definizione delle possibili tendenze elettorali derivanti dall’acquisizione della enorme massa informativa su cui poteva contare la compagnia grazie all’utilizzo distorto di social network come Facebook.
Se fino a questo momento l’amministrazione ha scelto il basso profilo, cercando di non essere direttamente coinvolta nella vicenda, la recente nomina di Bolton a consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca potrebbe far crescere l’attenzione sul tema e sui legami tra CA e membri in carica nell’esecutivo americano.
Lo scandalo Cambridge Analytica continua, dunque, a fare vittime eccellenti e non è ancora detto che la fuga di notizie e documenti sia terminata.