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Chi è Chris Liddell, nuovo braccio destro di Trump alla Casa Bianca

casa bianca, midterms

La Casa Bianca cerca di reagire alle ultime pesanti uscite che hanno condizionato gli equilibri all’interno della leadership americana e messo in difficoltà la squadra dei collaboratori più vicini a Donald Trump.

Non solo l’uscita di Gary Cohn dal vertice del National Economic Council ma anche l’indebolimento del ruolo di Jared Kushner, genero del presidente e suo consigliere speciale per la politica estera, avevano gettato ombre sulla compattezza dell’esecutivo americano e sulla sintonia tra le figure chiave dell’amministrazione e il presidente.

Soprattutto con riferimento al depotenziamento di Jared Kushner e alla sua proclamata impossibilità di accedere ai materiale coperti dalle più alte classifiche di segretezza si è fatto un gran parlare in relazione alla possibile conflittualità del genero del presidente con il generale John Kelly, chief of staff della Casa Bianca.

Il provvedimento nei confronti di Kushner è infatti partito proprio da Kelly e non sono mancati momenti di tensione tra i due. Come se non bastasse, sono circolate voci secondo cui dietro il sottile gioco di specchi si muovesse lo stesso Donald Trump, stanco del cerchio magico con cui aveva inaugurato la sua presidenza. L’idea mai detta a voce alta sarebbe stata quella di fare piazza pulita dei collaboratori più scomodi ed intraprendere un nuovo percorso.

Arrivano, invece, in queste ore segnali di distensione dal 1600 di Pennsylvania Ave. È proprio John Kelly ad annunciare di aver nominato Chris Liddell per il ruolo di Chief of staff for policy, un incarico prestigioso e rilevante all’interno della complessa macchina della Casa Bianca. Liddell, dalle origini neozelandesi, è uno degli uomini dell’era Trump che da tempo si sono mossi con basso profilo tra i nomi che contano di questa amministrazione.

Come riportato da The Hill, prima di ricevere l’incarico dalle mani del capo dell’organizzazione alla Casa Bianca, Liddell aveva servito nel ruolo di “director of strategic initiatives”, una figura non proprio di alto rilievo nella West Wing ma – come non è sfuggito ai commentatori più inseriti dalle parti di Pennyslvania Ave – assai vicina al genero del presidente.

Nell’esercizio del suo precedente incarico, infatti, Liddell ha praticamente lavorato a braccetto con Kusnher, condividendo strategie e piani per le materie di propria competenza. L’annuncio della nomina da parte di Kelly viene, dunque, letto anche come un messaggio di apertura e rappacificazione nei confronti di una fazione fiaccata e indebolita tra quelle che si contendono l’influenza su Donald Trump.

La notizia, che sta circolando proprio in queste ore, potrebbe essere accolta positivamente anche dalle parti di Capitol Hill. La maggioranza del partito repubblicano apprezzerebbe, infatti, la professionalità di Liddell e le doti dimostrate nell’esercizio del precedente incarico.



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