Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Elogio del governo che vorrei ma non posso di Di Maio

di maio

Lo sforzo di Luigi Di Maio e del M5S di proporre una squadra di ministri prima del voto di domenica è apprezzabile e segna una volontà di trasparenza verso gli elettori che​ non
va ​demonizzata a prescindere.

Però è altrettanto innegabile la debolezza delle compagine proposta, decisamente non adeguata alla complessa sfida di governare l’Italia. Certo, nessuno pensa si possa cambiare radicalmente nella continuità di establishment, ma quello che ci arriva dal Movimento è per un verso​ apprezzabile perché i nomi proposti da Di Maio sono lontani da quelli – davvero improbabili delle prime ore – ​ma per altro verso è segno di persistente fragilità​.

​Le personalità selezionate ed indicate non sono di per se malvagie, alcune sono anche molto interessanti ed originali. Ma davvero – prendendo sul serio il Movimento – si può pensare che questi nomi siano i nomi che possono farsi carico del governo di un Paese del G7?​

​La fragilità sta proprio qui perché alcune partite, sui temi economici ad esempio, richiedono spessore ed esperienza, caratteristiche senza le quali ci si consegna da subito all’irrilevanza.​ Non basta la brillantissima campagna elettorale condotta con sorprendente abilità da Di Maio.​

Si perché in Italia chi governa deve battagliare su un tale numero di fronti (le burocrazie, l’Europa, i media, gli avversari) da non poter arrivare ai posti di ministro ​senza una accurata solidità, come invece si è giunti a questa lista​ che appare a chi guarda senza pregiudizio come una buona sintesi del “vorrei ma (almeno per ora) non posso”.

Diceva Andreotti che a pensar male si fa peccato ma generalmente non si sbaglia. Questa lista di ministri sembra tanto un elenco di chi vuole andare benissimo alle elezioni ma ​sapendo di non avere il peso di avere il 51% dei voti o dei seggi parlamentari.

×

Iscriviti alla newsletter