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Perché gli hacker di LulzSec hanno violato il Miur (e messo online oltre 26mila dati personali)

“Salve popolo, siamo qui oggi per comunicarvi con grande gioia, che circa 26.600 dati personali (email, password, cellulari, indirizzi) di maestre, insegnanti, referenti e dirigenti di molte scuole italiane sono entrate in nostro possesso!”.
Così scrivono su Twitter hacker di Anonymous riuniti per l’occasione nel collettivo LulzSec Italia, dando notizia dell’accaduto.

L’HACKERAGGIO

L’episodio, raccontato per primo da Arturo Di Corinto sul Manifesto, riguarderebbe la violazione di “52 database”, oltre a “1048 email scolastiche che terminano in @istruzione.it, 355 dal forum Indire, fino a quelle degli amministratori di siti wordpress e circa 7000 indirizzi privati di insegnanti”. Oltre a poco meno di 13mila email da svariate scuole superiori.

LA CRITICA DEGLI HACKTIVISTI

Il post di Lulzsec rimanda a un messaggio vero e proprio che critica la ‘Buona scuola’ del governo Renzi e l’alternanza scuola lavoro.

“L’alternanza scuola lavoro”, scrivono gli hacktivisti, “nasce con l’intento di far conoscere agli studenti il mondo del lavoro, o almeno questo vuole essere lo scopo della gentile Sig.ra Fedeli” (la ministra dell’Istruzione, ndr).

“Studenti di un liceo scientifico, che iniziano a conoscere il mondo del lavoro a partire da una catena di cancro come McDonald’s, può essere paragonata solamente alla stregua di un povero elefante in un negozio di porcellana, studenti che alla fine vengono anche sfruttati solo per il vostro interesse nell’avere manodopera giovane e gratuita”, prosegue il post. “Così come voi Ministri e Parlamentari state cercando di rovinare la scuola, noi cerchiamo di rovinare voi”, si conclude il messaggio.

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