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Startup, innovazione digitale e riforma Pa. Ecco la Smart Nation secondo il M5S

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Una “Smart Nation” in cui l’innovazione faccia da traino per il mercato del lavoro, per raggiungere obiettivi di benessere e disoccupazione zero. Come fare? Investimenti nelle nuove professioni, riforma dei centri per l’impiego, creazione di una banca degli investimenti per pmi e startup e digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il Movimento 5 Stelle continua a tracciare le sue linee d’azione qualora riuscisse, nelle prossime settimane, a formare un governo, e questa volta il contributo pubblicato sul Blog delle Stelle, intitolato “Smart Nation, la più importante ‘fabbrica di posti di lavoro'”, è firmato da Anna Laura Orrico, neo eletta in Parlamento col Movimento di Di Maio, esperta di progettazione nazionale e internazionale e fondatrice di Talent Garden Cosenza, il primo spazio di coworking in Calabria dedicato all’innovazione digitale.

INNOVAZIONE DIGITALE

Da una parte le nuove professioni, “isole felici nel desertificato panorama occupazionale prodotto dalla crisi”, dall’altra il gap di specialisti digitali. È questa la formula vincente che, secondo Anna Laura Orrico, può portare alla “disoccupazione zero”, incrociando domanda e offerta di lavoro. Così l’Italia si deve trasformare in una Smart Nation, e per farlo sono necessari investimenti e riorganizzazione delle strutture che proprio di impiego si occupano. “L’inversione di tendenza passa attraverso la riforma dei centri per l’impiego – si legge – che ambiscono, così, a divenire spazi di formazione e aggiornamento professionale continuo non solo per i giovani in cerca di prima occupazione quanto per chi il posto di lavoro lo ha perso e riceve la possibilità di potersi aggiornare per rientrarvi”.

IL RUOLO DELLE STARTUP

Uno sguardo privilegiato va anche alle startup, si legge sul Blog delle Stelle, che “nel 2017 sono aumentate del 24,5%” e “meritano di divenire tema di interesse nazionale e di riconoscimento sociale”. Aziende formate da giovani, scrive Orrico, che “per crescere avrebbero bisogno di una banca degli investimenti per la piccola e media impresa e di regole vincenti capaci di incentivare il sistema degli investimenti in venture capital non strutturato, da noi, come gli altri Paesi Ue”.

DIGITALIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

“Last but not least – si legge infine sul post -, necessita di un ulteriore approfondimento la tanto discussa digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Digitalizzare significa, infatti, investire nella formazione del personale della Pubblica Amministrazione, quindi ampliare lo spettro delle competenze e aprire a nuove professionalità che potranno incentivare il percorso di riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni”. Invece di subire l’innovazione, spiega Orrico, è necessario cavalcarla per rendere lo Stato “più accessibile, più partecipato e più vicino alle evoluzioni sociali ed economiche contemporanee gestendo con modalità più snelle servizi e procedure” (qui il post completo).

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