Ordini record per 4,2 miliardi di euro, ricavi a 3,1 miliardi e un portafoglio ordini che raggiunge i 16,8 miliardi. Sono solo alcuni dati del 2017 di Mbda, il colosso europeo della missilistica a cui partecipano il gruppo franco-tedesco Airbus (37,5%), la britannica BAE Systems (37,5%) e il campione italiano Leonardo (25%).
LE PAROLE DEL CEO
“Il Gruppo continua a fare importanti passi avanti in ognuno dei suoi tre pilastri strategici: garantire ai Paesi domestici l’accesso alle tecnologie sovrane nei missili, perseguire il consolidamento europeo e sviluppare le attività internazionali”, ha detto il ceo di Mbda Antoine Bouvier, che domani sarà a Roma per presentare i risultati del 2017 e gli obiettivi del 2018 insieme al managing director di Mbda Italia Pasquale Di Bartolomeo (nonché direttore esecutivo Sales & business development del Gruppo). “Questi tre elementi insieme – ha aggiunto il numero uno dell’azienda – contribuiscono a formare la massa critica di Mbda, ovvero la sua capacità di svilupparsi nel lungo periodo rispetto ai suoi concorrenti mondiali. Continueremo a guardare al futuro con ottimismo per raggiungere il nostro obiettivo di 4 miliardi di euro di ricavi entro il 2020. Per supportare questa crescita, il Gruppo prevede di assumere quasi 1.200 risorse nel corso di questo anno, dopo averne assunte circa 1.000 nel 2016 ed altrettante nel 2017”.
GLI ORDINI DALL’EXPORT…
Per il quinto anno consecutivo il gruppo ha infatti registrato ordini record, per lo più derivanti dall’export (pari a 2,6 miliardi di euro contro l’1,6 miliardi registrato nei Paesi domestici). “Questo importante volume di ordini export, raggiunto nonostante una sempre più agguerrita concorrenza statunitense in Europa e in Medio Oriente, conferma la competitività dei prodotti Mbda – spiega l’azienda in una nota – e consente al gruppo di supportare la propria massa critica nei confronti dei giganti americani del settore”. Sul lato export, i dati degli ordini 2017 contano i maxi contratti siglati con il Qatar per il sistema di difesa costiero Multilayer Coastal Defence System (che monta i missili anti-nave Marte ER nella versione per il lancio da terra) e per l’armamento delle corvette realizzate da Fincantieri. Non tengono invece conto dell’armamento per gli Eurofighter Typhoon, il cui contratto sarà operativo nel 2018. Tra gli altri importanti contratti aggiudicati nel corso dell’anno vanno ricordati quelli per i sistemi VL MICA per le corvette GoWind in Egitto, i sistemi Sea Ceptor per le fregate Type 23 (in Cile) e i missili Marte per i pattugliatori degli Emirati Arabi Uniti. In campo internazionale, il 2017 è stato inoltre contraddistinto dalla creazione in India di una joint venture tra MBDA ed il partner indiano Larsen & Toubro “per rispondere ai futuri requisiti delle forze armate indiane, in linea con la politica make in India promossa dal governo di Nuova Delhi”.
…E QUELLI DAI MERCATI DOMESTICI
Sul fronte interno, l’anno è stato caratterizzato in Francia dalle prime consegne dei missili da crociera navali (MdCN) e dei missili a media portata per il campo di battaglia (MMP). Per il Regno Unito si ricorda in particolare l’ordine per ulteriori missili Meteor per proseguire le attività di integrazione sull’F-35, mentre in Germania sono state formalmente aperte le negoziazioni per il programma di difesa antiaerea e anti-missile TLVS. Infine, in Italia l’anno è stato contraddistinto dalla scelta del missile CAMM ER per la sostituzione dell’Aspide nel sistema nazionale di difesa antiaerea.
PROGRAMMI DI COOPERAZIONE
“Il 2017 ha visto inoltre significativi progressi nell’ambito della cooperazione in Europa, che consentiranno negli anni a venire maggiori economie di scala ed una crescente competitività”, spiega ancora il gruppo. In questo contesto, Francia e Regno Unito hanno dato il via alla concept phase del programma per il “Futuro missile antinave” e il “Futuro missile da crociera”, con l’obiettivo di preparare il lancio del futuro sostituto dei missili SCALP/Storm Shadow, Exocet ed Harpoon nei due Paesi. “Inoltre il vertice franco-tedesco del luglio 2017 ha aperto alla possibilità di una cooperazione nel segmento dei missili da combattimento terrestre lanciati da elicottero, ma anche a quella dello sviluppo di un futuro sistema di combattimento aereo europeo le cui prestazioni imporranno nuove innovazioni nel campo dei missili”. Nel corso dell’anno passato sono poi stati portati avanti con successo numerosi progetti di cooperazione tra il Regno Unito e gli altri paesi domestici di MBDA, come ad esempio l’armamento dei Typhoon con la Germania, la difesa terra-aria con l’Italia e la difesa aerea locale per le fregate F110 con la Spagna.
LA DIFESA COMUNE
Particolarmente interessante si presenta dunque il 2018, soprattutto nell’ottica della difesa comune europea. Un ambito in cui Mbda rappresenta già un esempio virtuoso di integrazione industriale. Non a caso, la presentazione dei dati 2017 tocca tutti i Paesi domestici del Gruppo, con tappe anche a Parigi, Londra, Berlino e Madrid. In vista dei progetti della cooperazione strutturata permanente (Pesco), Mbda si dice “orgogliosa” di prendere parte al primissimo programma di ricerca in tema di difesa (progetto Ocean 2020) finanziato dal nuovo Fondo Europeo per la Difesa, che ha lo scopo di esaminare le future tecnologie di sorveglianza e di interdizione marittima ed è guidato da Leonardo.
GLI ULTIMI CONTRATTI
Nel frattempo, i dati 2017 sono arrivati in un momento particolarmente felice per il Gruppo europeo. Solo poche settimane fa, Di Bartolomeo ha siglato il contratto con il Qatar per equipaggiare con i Marte ER gli elicotteri NH90 venduti da Leonardo. L’intesa con Doha ha confermato l’importante contributo di MBDA Italia al business del Gruppo, ma anche l’anima multi-piattaforma della munizione made in Italy. Dopo il lancio da terra e quello da elicotteri, MBDA sta sviluppando una versione dei Marte ER per fast jet, la quale potrebbe vedere la sua integrazione sugli Eurofighter dotandoli della capacità antinave. Oggi, poi, è arrivato l’annuncio di un accordo con il ministero della Difesa del Regno Unito per estendere fino al 2030 il programma del missile aria-terra Brimstone, per un valore di circa 400 milioni di sterline.