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Ecco come e perché McCabe rompe il silenzio sul suo licenziamento dall’Fbi

russiagate, FBI

Alla fine Andrew McCabe ha rotto il silenzio. Il deputy director dell’Fbi, licenziato a un giorno dal suo pensionamento a causa delle presunte irregolarità nelle indagini sulle interferenze russe in campagna elettorale, ha deciso di intervenire sul Washington Post in un articolo in cui ha condiviso ragionamenti e sensazioni che lo hanno guidato attraverso le ore in cui ha saputo di essere stato estromesso dalla carriera cui ha dedicato venti anni della propria vita, a solo poche ore dal pensionamento.

Come segnalato da Formiche.net, è stato Jeff Sessions – Attorney General degli Stati Uniti – a decidere sul licenziamento di McCabe il 16 marzo scorso, diffondendo la notizia ai media ed anticipandola al diretto interessato attraverso una email inviata da un account del Dipartimento di Giustizia Usa e inoltrata anche ai legali di McCabe in vista di possibili azioni legali.

Solo dopo poche ore sarebbe arrivato via Twitter il commento soddisfatto di Donald Trump, che ha esultato alla notizia di “Andrew McCabe FIRED”.

Il diretto interessato racconta al Washington Post di aver vissuto con angoscia gli accadimenti del 16 marzo ed i giorni successivi. Più di ogni altra cosa, a pesare sull’uomo sarebbe stata la consapevolezza di essere stato allontanato con disonore dall’agenzia cui ha dedicato anni ed anni della propria vita, lavorando con passione e dedizione: “Così, dopo vent’anni di servizio, ho scoperto di essere stato licenziato nel modo più freddo e impersonale che potessi immaginare”.

McCabe respinge al mittente le accuse. Conferma di aver avuto confronti con i media sul tema dell’investigazione relativa ai presunti rapporti tra il team di Donald Trump ed uomini vicini a Mosca. Nega incondizionatamente l’ipotesi di aver passato sottobanco informazioni sensibili per l’indagine al fine di indebolire il presidente degli Stati Uniti. Il suo non è un tentativo di contrattacco mediatico ma una manifestazione di rispetto nei confronti dell’istituzione che ha guidato nel corso degli ultimi anni insieme a James Comey, direttore dell’Fbi colpito e affondato da Donald Trump nei mesi passati.

Nel ripercorrere la sua carriera da primi anni di servizio alla fine inaspettata ed ingloriosa, McCabe non perde occasione per incoraggiare i suoi ex colleghi a continuare a credere nei valori e nei principi che hanno reso grande il Federal Bureau of Investigation: “A quegli uomini e donne dico: non temete. Mettete da parte i titoli e dedicatevi a ciò che vi ha portato a questo lavoro. Il Paese ha bisogno di voi. Nulla è così importante come avere l’opportunità di far parte della più grande organizzazione di law enforcement del mondo, lavorando ogni giorno per obiettivi che rispettate e amate. È il miglior lavoro che si possa desiderare. Anche se un presidente decide di attaccare te e la tua famiglia. Anche se vieni licenziato un venerdì sera, a un solo giorno dalla tua pensione”.


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