Un altro passo in avanti nel riassetto delle Camere di commercio italiane, destinate a una drastica riorganizzazione su tutto il territorio. Questa mattina la Corte dei conti ha dato parere favorevole al decreto del Mise, firmato nell’agosto scorso dal ministro Carlo Calenda, che formalizza la riforma degli enti voluta dal governo Renzi nel 2016. Provvedimento per la verità mai condiviso fino in fondo da alcune Camere, che vedevano nell’intervento dell’esecutivo una pericolosa manomissione del sistema camerale.
Ora però, tutto, o quasi è compiuto. La tabella di marcia si farà adesso più serrata per arrivare pronti al traguardo delle 60 Camere di commercio, rispetto alle originarie 105, come previsto dal decreto. Ad oggi sono 27 le Camere di commercio che hanno già portato a conclusione il processo di accorpamento con l’istituzione di 12 nuovi enti accorpati, portando a 90 il numero complessivo delle Camere attualmente presenti sul territorio. Questo significa che nei prossimi mesi ci sarà una netta accelerazione delle fusioni tra gli enti. L’obiettivo, che è anche un po’ la filosofia della riforma, è quello di creare una struttura più snella, più efficiente e dunque meno costosa.
Per dare ancor di più l’idea del cambiamento in atto tra le camere di commercio italiane, Unioncamere, l’associazione degli enti guidata da Ivan Lo Bello (nella foto, qui l’intervista rilasciata a Formiche.net, poco tempo fa) ha deciso di cambiare il proprio logo, simile a un fiore azzurro.
Questo passaggio segna la fine dell’iter legislativo iniziato tre anni fa con la riforma della Pa e delinea chiaramente la nuova identità e i nuovi compiti del sistema camerale nel Paese. Per sottolineare la nascita delle nuove Camere di commercio abbiamo lanciato oggi il nuovo logo del sistema camerale, un segno moderno, inclusivo e partecipativo che ben rappresenta il segno di questo cambiamento”, ha commentato il numero uno di Unioncamere. “Le Camere di commercio si sono razionalizzate nella presenza sul territorio e sono dotate dalla riforma di nuove funzioni innovative coerenti con i piani di sviluppo del Paese in tema di digitalizzazione, orientamento e formazione, turismo e cultura ”.