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Difesa e sicurezza, prova del budino per il M5S (superata)

elezioni, m5s

Il senso di responsabilità dei pentastellati avrà lasciato di sasso ieri i componenti della Commissione speciale del nuovo Parlamento chiamati a esaminare l’acquisto di velivoli militari. I giudizi negativi a cui erano abituate le altre forze politiche hanno lasciato spazio a una discussione costruttiva e conciliatrice da parte del M5S, facendo rimanere isolate le proteste avanzate da LeU.

La discussione in Commissione speciale di Montecitorio riguardava il parere richiesto dal governo in merito all’acquisizione di venti P.2HH prodotti da Piaggio Aerospace e finalizzati ad aumentare le capacità di intelligence e sorveglianza delle Forze armate italiane. La preoccupazione dei 5 Stelle, evidenziata dal deputato pentastellato Davide Crippa, ha riguardato soltanto il fatto che il programma da 766 milioni di euro potesse pregiudicare altri programmi già approvati.

Le risorse destinate all’acquisto dei droni Male (Medium altitude long endurance) realizzati a Villanova d’Albenga, spiega Crippa, “appaiono congrue rispetto ai costi complessivamente da sostenere”. Eppure, il Movimento “ritiene comunque opportuno che il governo confermi che l’utilizzo delle suddette risorse non sia comunque suscettibile di pregiudicare la realizzazione di ulteriori interventi eventualmente già programmati a legislazione vigente a valere sulle risorse medesime”. Come a dire: occhio a non levare risorse da programmi già approvati (molti dei quali avevano ricevuto dai pentastellati diverse critiche).

Il programma su cui il governo ha richiesto il parere alla Commissione speciale (in assenza delle commissioni Difesa) riguarda l’acquisto, dal 2017 fino al 2032, di dieci sistemi (composti ognuno da due velivoli e una stazione di comando e controllo), nonché del relativo supporto logistico integrato (Sli). Il valore complessivo del programma è di 766 milioni di euro, di cui 9,8 nell’esercizio finanziario 2017, e 72 in quello 2018 (dal 2024 saranno 20 milioni l’anno). La produzione degli aeromobili, specifica la documentazione relativa all’esame delle commissioni, si svolgerà principalmente presso gli stabilimenti Piaggio a Villanova d’Albenga, in provincia di Savona. Per quanto riguarda invece i sistemi di comando e controllo, essi verranno realizzati presso gli stabilimenti di Leonardo a Ronchi dei Legionari, in provincia di Gorizia. Si prevedono “ampie possibilità in termini di occupazione”.

Il nuovo atteggiamento sul programma da parte dei 5 Stelle ha sorpreso. Si tratta di una prima prova (superata) di serietà istituzionale del Movimento anche in ambito Difesa, dopo la conferma offerta sull’ancoraggio atlantico nel corso del dibattito sullo strike in Siria. Esponenti del Pd e di Fi, nonché i giornalisti “amici” invece di plaudere per la maturità emersa si sono concentrati a rilevare la contraddizione con le precedenti dichiarazioni più movimentiste, confermando che il motto “tanto peggio, tanto meglio” continua a furoreggiare nel vecchio establishment, mentre i “nuovi” si cimentano costruttivamente con le acquisite responsabilità.

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