“La Pesco è un’ottima base di partenza, l’Italia ha giocato un ruolo importante nella sua definizione, è uno dei quattro Paesi che si sono spesi di più per la realizzazione di questo accordo”. Così il generale Massimiliano Del Casale, presidente del Centro Alti Studi per la Difesa (Casd), l’organismo di studio di più alto livello nella formazione dirigenziale nella Difesa e Sicurezza, ha commentato ai microfoni di Formiche.net i passi avanti fatti nel campo della Difesa europea negli ultimi mesi. Ospite alla Link Campus dove ha tenuto una lectio magistralis, introdotto dal presidente dell’Ateneo Vincenzo Scotti e Marco Mayer, direttore del Master in Intelligence e sicurezza alla Link e docente di Conflict and Peacekeeping alla Luiss, il generale ha parlato a una platea di studenti e esponenti delle Forze Armate, ma anche di molti volti noti. Uno su tutti quello del magistrato Liliana Ferraro, che fu braccio destro (e amica) di Giovanni Falcone. Ma a pendere dalla bocca del generale c’era anche un nutrito gruppo di esponenti dei Cinque Stelle, che per la Link di Scotti sembrano avere una simpatia speciale. In prima fila i candidati ministri dell’Interno e della Difesa designati da Luigi Di Maio Paola Giannetakis ed Elisabetta Trenta, nelle retrovie i neoeletti senatori Alessandra Maiorino e Sebastiano Cubeddu, avvocato civilista che ha un occhio puntato sulla prossima Commissione Difesa.
L’escalation militare in Medio Oriente, le frizioni diplomatiche con la Russia e il crescendo di tensioni nel contesto internazionale seguito al raid su Damasco di Stati Uniti e di due Stati europei, Francia e Regno Unito, impongono una riflessione profonda, e imminente, sulla Difesa comune europea. Se è opinione diffusa che non esista ancora una politica estera europea all’altezza delle aspettative, è indubbio che sul lato della Difesa Bruxelles sia uscita dallo stallo. Ne è convinto Del Casale, che a Formiche.net confida la sua soddisfazione per il ruolo leader che l’Italia ricopre nella Pesco: “La cooperazione strutturata permanente non nasce solo dalla Difesa, ma da una condivisione di obiettivi che mirano alla maggiore integrazione possibile. La strada da fare è lunga, è la volontà politica che deve guidare. Le Forze Armate rimangono uno strumento destinato alla Sicurezza e alla Difesa, ma è la politica che deve tracciare la strada maestra”.
Non sono slogan, l’Italia è davvero in prima linea per costruire una Difesa comune. Lo dimostra il fatto, ci spiega il generale, che all’interno della Pesco il nostro governo “ha assunto una leadership importante in 4 progetti su 17”. Ma la prova del nove è il nuovo incarico del generale Claudio Graziano, capo di Stato maggiore della Difesa che nel novembre 2018 assumerà la presidenza del Comitato militare europeo. “Un incarico di grandissima responsabilità. Conosco il generale Graziano da 42 anni, conosco le sue capacità e lo considero uno degli ufficiali più esperti in circolazione in Occidente” annuisce soddisfatto il presidente del Casd, “la sua nomina giunge in un momento topico, quando la Difesa europea sta finalmente cambiando pelle e lui è la persona più indicata per guidare questa trasformazione”.
Quali sono i progetti dove sarà il governo italiano a trainare? “Innanzitutto un centro di validazione per l’addestramento degli eserciti europei” risponde il generale del Casd, “un luogo dovre ricreare attraverso simulazioni degli scenari reali per operare in situazioni di crisi”. A questo sarà affiancato, sempre sul suolo italiano, “un centro di eccellenza e un quartier generale”. Poi, continua Del Casale, sarà onere dell’esercito italiano la realizzazione di “un sistema di sensori e piattaforme marittime per la sorveglianza delle minacce che provengono dal mare”e infine di “una piattaforma per mezzi corazzati e blindati”. Ma soprattutto, e qui il generale non nasconde il suo orgoglio, il modello della Scuola Militare della Nunziatella, prestigioso istituto partenopeo che ha 230 anni di storia, sarà clonato per il progetto “Grande Nunziatella”, una scuola militare europea sotto il controllo operativo del Casd. “È un brand italiano estremamente accattivante, è il collegio militare più antico del mondo e formerà i militari con il suo motto Preparo alla vita ed alle armi“.
Inutile arroccarsi sull’utopia degli Stati Uniti d’Europa, afferma Del Casale, perché in fondo “non sono la soluzione ideale” e le idee “devono sempre essere confrontate con i fatti”. “In dieci mesi si è riusciti a fare più strada che nei precedenti sessant’anni in materia di sicurezza europea” spiega agli studenti della Link il generale. Aggiungendo con sincerità una nota di colore alle disquisizioni tecniche: “non è un caso che a decidere siano state tutte donne”. Non solo infatti l’Alto Rappresentante dell’Ue Federica Mogherini (nella foto), ma anche i ministri della Difesa dei tre Paesi proponenti della Pesco, Francia, Italia e Germania, sono tre donne: Florence Parly, Roberta Pinotti e Ursula Von der Leyen, un vero women power europeo. “Non mi meraviglia affatto” sorride Del Casale, che nel curriculum ha una lunga esperienza nella formazione dell’esercito, culminata nella guida dell’Accademia di Modena e poi nel Casd. “Ho comandato l’accademia militare: a parità di condizioni le donne sono meglio dei maschi” chiosa il generale, “hanno un processo di maturazione più rapido e una determinazione formidabile”.