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Perché l’incontro di Fico con il vertice dell’intelligence è una buona notizia

fico

Già Sergio Mattarella nel suo discorso di fine anno aveva citato per la prima volta l’intelligence nazionale come uno degli strumenti fondamentali per la sicurezza dei cittadini.

Proprio ieri, in piena fase di definizione di accordi politici, la terza carica dello Stato, il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, ha incontrato il direttore del Dis Alessandro Pansa. In una fase di pesante incertezza politica, può considerarsi una buona notizia poiché rappresenta un chiaro segnale di leale e trasparente collaborazione tra le istituzioni della Repubblica.

È anche un riconoscimento significativo a questa fondamentale struttura nazionale, impensabile fino a pochi anni fa. È, infatti, un passo avanti notevole nel riconoscimento della funzione dell’intelligence, che si sta aprendo sempre di più verso il mondo esterno.

Va ricordata la manifestazione di dicembre dell’anno scorso quando all’Auditorium del Parco della Musica a Roma è stato ricordato l’anniversario dei dieci anni della riforma della legge sui Servizi, alla presenza del Capo dello Stato e con l’intervento del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

Tra i risultati della riforma, spiccano due elementi. In primo luogo il nostro Paese è finora stato immune dagli attentati del terrorismo islamico. Non possiamo nel dettaglio sapere quanto e se i Servizi abbiano contribuito a questo risultato, ma comunque, per ora, è un dato di fatto.

In secondo luogo, nessun esponente dei Servizi è stato coinvolto in indagini giudiziarie significative, segno che l’architettura della Legge sembra funzionare. Pertanto speriamo che l’incontro del presidente della Camera dei deputati con il direttore del Dis possa contribuire a far nascere questa nuova legislatura sotto una buona stella: quella della sicurezza.


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