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La Popolare di Bari imbarca Sapelli e ora è pronta al grande salto della spa

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La Popolare di Bari è pronta a diventare spa. Questa mattina l’assemblea dei soci del maggiore istituto bancario del Meridione si è riunita per approvare il bilancio 2017 (qui l’approfondimento di Formiche.net) e dare una spinta decisiva al cambio di statuto della banca. Ma soprattutto per rinnovare la governance con l’ingresso di nuovi consiglieri.

Alla presenza di circa 6 mila soci (tra soci presenti e deleghe) è arrivato l’ok al bilancio del 2017 chiuso con un risultato netto consolidato del 2017 di 1 milioni di euro, rispetto ai 5,2 milioni del 2016. Al netto delle rettifiche il risultato sarebbe stato di 13,4 milioni. L’assise ha poi ratificato l’entrata nel board di Raffaele De Rango, Giorgio Papa (attuale ceo), l’economista Giulio Sapelli e Francesco Venturelli. I soci hanno eletto Alberto Longo presidente del Collegio Sindacale in sostituzione di Roberto Pirola, “che per motivi strettamente personali ha lasciato l’incarico con l’approvazione del bilancio 2017”.

Ma gli occhi dell’assemblea erano già rivolti al futuro e cioè alla trasformazione da società cooperativa in società per azioni come prevede la riforma delle Popolari varata dal Governo Renzi ma incagliatasi nei ricorsi al Consiglio di Stato e alla Corte Costituzionale, che alla fine ha dato il via libera alla riforma..

A tale proposito sarà convocata una nuova assemblea a settembre, subito dopo la pausa estiva, per deliberare sulla definitiva trasformazione in spa che, senza smarrire il legame con il territorio, cambierà la strategia della banca ponendo al centro l’obiettivo di una crescente redditività, a vantaggio dei soci. In considerazione del prossimo traguardo della spa e dell’arrivo di nuovi soci, l’assemblea non ha deliberato sul sovrapprezzo delle azioni.

E proprio in merito al cambio di statuto, in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno, il presidente Marco Jacobini (nella foto) ha spiegato come “la filosofia della spa è radicalmente diversa dalla logica cooperativistica. La nostrastoria parla da sola: esprime una visione cooperativistica, più congeniale alle attese e alle esigenze del territorio. Questo non vuol dire che la Banca Popolare di Bari in più di mezzo secolo di vita abbia trascurato la redditività. Anzi. Lo dimostra la crescita costante della nostra azienda di credito. Ma la spa è un’altra cosa: redditività e convenienza economica diventano un obiettivo esclusivo”.

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