Il mese di maggio si aprirà con la festa del Lavoro organizzata dai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil: la manifestazione nazionale a Prato e quella musicale a piazza San Giovanni a Roma. Poi, centinaia di comizi ed eventi in ogni parte d’Italia.
IL TEMA DELLA SICUREZZA DEL LAVORO
Il tema della prevenzione e della sicurezza sul lavoro caratterizzerà i comizi nella città toscana e nelle altre piazze del Paese. Si tratta di una vera e propria emergenza nazionale: nei primi quattro mesi del 2018 ci sono stati all’interno dei confini nazionali più di 160 morti nei luoghi di lavoro. Un’ecatombe! “Il dramma – ha ricordato Pier Paolo Bombardieri, segretario organizzativo della Uil- è che, su base annua, si verifica un migliaio di incidenti mortali sul lavoro, una media di quasi tre al giorno”. Il “Concertone” nella Capitale servirà a sensibilizzare i giovani su questa amara realtà anche attraverso la musica di tanti gruppi e cantanti, a partire dalle canzoni di Gianna Nannini che salirà sul palco romano.
INVESTIRE SULL’INDUSTRIA
Tra maggio ed il mese seguente si terranno, inoltre, tanti congressi di strutture verticali ed orizzontali della Uil in vista dell’assise nazionale della Confederazione guidata da Carmelo Barbagallo e in programma dal 21 al 23 giugno a Roma. Lo slogan del Congresso in questione è noto: “Con equilibrio, nella giusta direzione”. Si tratta, quindi, di individuare, in modo preciso e razionale qual’e’ il cammino per costruire il futuro occupazionale e produttivo del Paese. Il dibattito che è emerso dal Congresso nazionale della Uilm, tenuto dal 17 al 19 aprile, ha evidenziato che la strada da percorrere è quella degli investimenti a favore dell’industria e del settore manifatturiero in particolare.
LA NECESSITÀ DELLA CRESCITA IMPRENDITORIALE
“In particolare – spiega Renato Ugo, presidente della Associazione italiana per la ricerca industriale – nel contesto italiano, dove il manifatturiero gioca un ruolo essenziale anche in termini socio-economici, si evidenzia la necessità di una crescita dimensionale delle imprese, una più ampia e sostenuta attività di ricerca, sviluppo e innovazione ed un’internazionalizzazione delle aziende ben supportata. Oltre a ciò è necessario un più mirato indirizzo del sistema finanziario verso l’imprenditorialità manifatturiera di valore, senza indulgere, come è avvenuto, in un’eccessiva parcelizzazione”.
IL RISCHIO DEL “GALLEGGIAMENTO”
Scommettere sull’industria significa migliorare la competitività delle imprese e sostenere una crescita del Pil che al momento non va oltre il punto e mezzo percentuale. Alan Friedman, giornalista economico teme il rischio del “galleggiamento”: “Una crescita anemica-scrive nel suo ultimo libro- ed un Paese che si limita a stare a galla, mentre il mondo intorno a noi procede a grande velocità”.
LE DIFFICOLTÀ DELLA NOSTRA ECONOMIA
Insomma, ci vuole un cambio di passo, riconoscendo che l’economia italiana, nel suo complesso e al di là delle tante eccellenze che la caratterizzano, trova difficoltà a competere in modo adeguati con gli altri Paesi. Per l’economista Carlo Cottarelli ci sono diversi peccati capitali che ci bloccano: “Sono l’evasione fiscale – sottolinea il direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’Universita’ Cattolica di Milano- la corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, il divario tra Nord e Sud, la difficoltà a convivere con l’euro”.
EQUILIBRIO E RESPONSABILITÀ
Resta ancora molto da fare nella consapevolezza che la giusta ripresa non è legata ad un destino inesorabile. Possiamo indovinare la direzione precisa, compiendo con fiducia delle scelte che guardano al futuro con realismo. Ci vuole equilibrio, ma per fare passi in avanti e’ indispensabile anche tanta responsabilità.