L’interrogativo di queste ultime ore è se e come il nostro Paese possa essere coinvolto nello scenario che si sta delineando in Siria. Intanto è necessario sottolineare che per l’Italia permane il ruolo di portaerei nel Mediterraneo, ancorché l’area del deprecato possibile conflitto non sia così vicina, come accaduto per la Libia a suo tempo.
Tuttavia, sia per quanto riguarda le infrastrutture a terra, sia per quanto riguarda il suo ruolo nello spazio aereo nazionale, ogni azione è soggetta a un’autorizzazione del governo italiano, affinché si possano porre in essere attività militari legate a quell’area di crisi. Quindi il ruolo dell’Italia si delinea importante se ci dovesse essere l’avvio di operazioni militari non puramente dimostrative.
È bene che il nostro Paese sia pronto a immergersi in questo ruolo e a capire quali possano essere le decisioni conseguenti.
Qualora coinvolta, l’Italia tecnicamente potrebbe autorizzare velivoli francesi nel caso il Presidente Macron dovesse acconsentire, come sempre ha fatto la Francia, a un affiancamento agli Stati Uniti per un’operazione dimostrativa. Quindi in questo caso il governo italiano e il ministero della Difesa si troverebbero a dover autorizzare un attraversamento o un sorvolo del territorio nazionale.
È da sottolineare che le basi militari presenti nel nostro territorio non sono né basi Nato né tantomeno americane, ma italiane, nazionali, il cui utilizzo deve essere autorizzato esplicitamente dal governo italiano. L’utilizzo di queste basi è consentito soltanto all’interno di operazioni della Nato, e la Nato in questo momento, non ha alcun ruolo in quell’area.
Si è parlato di un coinvolgimento della base militare di Sigonella, ma può essere utilizzata solamente se le attività che si generano da quella base avvengano in un quadro Nato, tutto il resto deve essere autorizzato in maniera esplicita e di volta in volta.
L’ultima autorizzazione che gli Stati Uniti hanno avuto dal governo dell’Italia per utilizzare quella base è stata per attività contro il terrorismo, e ora non siamo in questa fattispecie. Qualunque volo che venga generato da Sigonella e inserito nell’area di crisi del Medio Oriente, e della Siria in particolare, deve essere autorizzato dal ministro della Difesa italiano.
È importante che venga esercitata una sorveglianza attenta. È importante che il comandante italiano e il comandante statunitense delle basi intrattengano dei rapporti aperti alla massima trasparenza. È importante che le rispettive catene gerarchiche, che fanno capo all’amministrazione statunitense e al governo italiano, assecondino tale collaborazione.