L’azione di hacker ritenuti vicini al Cremlino per influenzare le elezioni occidentali, lamentato da diversi servizi d’intelligence (americani ma non solo), non favorirebbe – come sostiene un’idea piuttosto diffusa – solo l’estrema destra e i cosiddetti partiti sovranisti, ma tutti i politici, anche di sinistra, considerati vicini alle posizioni di Mosca. La tesi di molti esperti troverebbe nuovo fondamento nei risultati di un’inchiesta condotta su oltre 6mila profili Twitter russi e pubblicata dal britannico Times, secondo la quale il Paese guidato dal presidente Vladimir Putin avrebbe tentato di condizionare la competizione elettorale di un anno fa nel Regno Unito promuovendo il Labour attraverso account gestiti da bot.
I BOT FILO-LABOUR
La maggior parte di questi, sottolinea il giornale conservatore, sarebbero stati creati nelle settimane immediatamente precedenti il voto e tutti, soprattutto nei momenti cruciali della campagna elettorale, avrebbero denigrato la leader dei Tory Theresa May – ai ferri corti con Mosca per la vicenda dell’avvelenamento dell’ex 007 Sergei Skripal – esaltando invece Jeremy Corbyn.
IL CASO
Ad esempio, secondo il Sunday Times, questi account Twitter avrebbero dato man forte al numero uno del partito laburista nel trasformare l’attentato alla Manchester Arena in un punto a suo favore attaccando i tagli alle forze dell’ordine voluti dalla premier quando era ministro degli Interni.
LA POLEMICA
Il caso ha generato una serie di reazioni e di risposte incrociate. Pr il ministro della Cultura e del digitale Matt Hancock “le rivelazioni sono molto inquietanti” ed “è inaccettabile che un Paese possa interferire nelle elezioni democratiche di un altro”. A parere del Labour, invece, Mosca “ha apertamente sostenuto il partito conservatore alle ultime elezioni promuovendo su Twitter ‘forti e stabili’, stesso lo slogan della May”.
I TWEET DI ANNE APPLEBAUM
A credere nella trasversalità del sostegno di hacker filo russi, tanto nei confronti di partiti e politici di destra tanto di quelli di sinistra purché vicini alle posizioni del Cremlino, è la docente, saggista ed editorialista del Washington Post, Anne Applebaum. Rilanciando la notizia su Twitter, l’esperta ha sottolineato: “Un buon promemoria che la politica russa sostiene sia l’estrema sinistra sia l’estrema destra”, aggiungendo che questa strategia sarebbe attuata per “spaccare l’Unione europea e la Nato”.
LA REAZIONE DI MOSCA
Indispettita la reazione dell’ambasciata russa a Londra che, invece, ha accusato sul social network il Times di aver pubblicato un articolo fazioso alla ‘vigilia’ delle elezioni locali del 3 maggio, cercando cosi’ d’influenzare l’esito delle votazioni.