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Terrorismo, dialogo e cooperazione. Di cosa si è parlato al vertice dell’Unione per il Mediterraneo

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L’Italia tiene il punto al vertice dei presidenti dei Parlamenti dell’Ap-UpM (Assemblea Parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo) al Cairo e ribadisce, tra l’altro, nonostante il deludente rinvio della scelta, la candidatura di Roma per l’assegnazione della nuova sede del segretariato permanente dell’UpM. L’eurodeputata cinque stelle Tiziana Beghin, presente agli incontri che si sono svolti dal 27 al 29 di aprile: “La palla, adesso, passa alla prossima presidenza dell’Assemblea, ovvero al Parlamento europeo che dovrà esprimersi il prossimo mese di luglio. La candidatura della città di Roma – ha sottolineato la Beghin- è la più forte ed è l’unica che rispetta tutti i requisiti”.

IL CASO EMA

Una situazione che riporta alla memoria la recente vicenda dell’Ema (Agenzia europea del farmaco), in cui Milano era stata infine “battuta” dalla rivale olandese Amsterdam: “Purtroppo, per i soliti giochini di interessi tra Stati, la decisione è stata nuovamente rinviata. Dopo la beffa che abbiamo subìto sull’assegnazione della sede Ema, ci auguriamo che questa volta la decisione sia dettata da valutazioni trasparenti e di merito”, ha infatti concluso sempre Beghin.

I PUNTI DEL SUMMIT

Intanto, dalla bozza di dichiarazione finale del summit, i partecipanti hanno elaborato una serie di indicazioni per i Paesi dell’Unione europea, Nord Africa, e parte del Medio Oriente, su come affrontare il fenomeno del terrorismo. Questi si sono dichiarati d’accordo “sull’importanza di promuovere una cooperazione fra i Parlamenti dei Paesi dell’UpM” e “nel combattere il terrorismo”, esortando il “rinforzo del coordinamento” fra gli Stati, per lo scambio di informazioni nell’antiterrorismo.

Si è poi concordato di “enfatizzare l’importanza di prevenire l’uso improprio delle tecnologie” di comunicazione per la “promozione dell’ideologia estremista” e di “massimizzare l’uso dei social media” per “contrastare la narrativa” diffusa dai terroristi. E poi ancora un appello al “dialogo fra le religioni” e un’esortazione al “coinvolgimento di religiosi, organismi educativi e culturali, rilevanti istituzioni della società civile, media, internet service providers”. Insomma, l’incoraggiamento contenuta nella bozza circolata a margine dei lavori, invita a “focalizzarsi su iniziative internazionali e regionali, forum e dialoghi di cooperazione che promuovano sicurezza, stabilità, dialogo inter-religioso e coesistenza pacifica nella regione euromediterranea”.

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