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Chi sbaglia paga. La lezione dei Carabinieri, grazie al generale Nistri

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L’Arma dei Carabinieri ha destituito i due militari accusati di aver stuprato due studentesse americane a Firenze nella notte tra il 5 e 6 settembre dell’anno scorso. Mentre sono in corso le inchieste della procura di Firenze e della procura militare di Roma, il Corriere della Sera ha anticipato la conclusione del procedimento disciplinare interno con la destituzione di Marco Camuffo e di Pietro Costa, che erano stati sospesi dal servizio subito dopo il fatto. Dunque, sono stati cacciati e non indosseranno più la divisa. In attesa della definizione delle accuse dal punto di vista penale, la ricostruzione dei fatti fu subito chiara e gli stessi due militari avevano ammesso di aver avuto rapporti sessuali con le ragazze che definirono consenzienti. Perciò, è la linea di difesa, nessuno stupro.

Ma fu il comportamento tenuto quella notte a non lascare dubbi al Comando generale: intervenuti in una discoteca per sedare una rissa, mentre altre pattuglie lasciarono la zona, gli accusati proposero alle due ragazze di uscire insieme dal locale scambiandosi i numeri di cellulare e offrirono loro un passaggio sull’auto di servizio, cosa vietatissima tranne in casi particolari. Inoltre, una volta giunti a destinazione, parcheggiarono l’auto lasciandola quindi incustodita e per oltre un’ora furono irrintracciabili nonostante fossero in servizio di pattuglia. Gli avvocati difensori annunciano un ricorso al Tar contro la destituzione perché convinti dell’innocenza dei due militari riguardo allo stupro, anche se dal punto di vista disciplinare le violazioni sono evidenti.

All’indomani della nomina del generale Giovanni Nistri a comandante dei Carabinieri, nel scorso dicembre in un articolo su Formiche.net gli avevamo chiesto un atto di coraggio di fronte a fatti come quelli di Firenze o come altri, di cui si parla meno, che hanno purtroppo visto carabinieri coinvolti in inchieste giudiziarie. In altri termini, l’Arma avrebbe dovuto rimuovere quell’istinto che alcune volte ha fatto prevalere il voler limitare i danni, almeno a livello di immagine. Invece occorrono segnali chiari, diretti: la destituzione dei due militari di Firenze rappresenta non solo una chiarissima presa di posizione, ma anche un segnale a tutta l’Arma. D’ora in poi, chi sbaglia paga. Grazie, generale Nistri.

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